martedì 29 maggio 2018

Oggi vi parlo di..."Nessuno è intoccabile" di Thomas Melis

Buongiorno lettori, "Oggi vi parlo di..." un bel thriller da leggere in questi primi pomeriggi estivi, magari al mare sotto l'ombrellone o distesi su un bel prato, che ne dite? Bella come idea!!! Peccato che nel mio caso sono ancora super impegnata con la scuola dei miei bimbi ma il tempo per leggere si trova sempre soprattutto quando si ha per le mani un gran bel libro, e questo che sto per presentarvi è di ottima compagnia. Fatemi sapere se vi incuriosisce, se conoscete l'autore e se avete già letto la sua precedente opera. Buona lettura!


Dopo “A un passo dalla vita”, il cupo noir d’esordio pubblicato nel 2014, Thomas Melis torna ai lettori con il suo secondo romanzo per una nuova casa editrice: l’emiliana Butterfly Edizioni.

Ambientato in una Sardegna poco conosciuta, “Nessuno è intoccabile” racconta la storia dell’eterna faida tra due famiglie criminali e dei legami di questo mondo con una politica spregiudicata pronta a tutto per il potere e il denaro.

In uscita il 27 aprile 2018 “Nessuno è intoccabile” si colloca come il precedente lavoro dello scrittore all’interno del filone noir/crime. Il libro racconta la storia di due famiglie criminali impegnate in una guerra eterna che una classe politica connivente vorrebbe sfruttare per favorire una colossale speculazione immobiliare lungo la costa, nel territorio di una provincia della Sardegna esterna ai grandi flussi turistici e legata a regole immutabili. 


Partendo da echi di cronaca giudiziaria, e interpretando la condizione e le tradizioni dei luoghi, l’opera analizza, attraverso le azioni dei suoi personaggi, i meccanismi con cui al giorno d’oggi l’economia criminale colonizza e avvelena il tessuto socioeconomico sano di una terra in crisi.


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NESSUNO E' INTOCCABILE

di THOMAS MELIS

Editore: Butterfly Edizioni

Pagine: 240
Prezzo: cartaceo 15,00 euro - ebook 0,99 euro

Data di pubblicazione: 27 aprile 2018

Sinossi: In un angolo nascosto della Sardegna, dove il mare e la montagna si fronteggiano, due famiglie malavitose combattono una guerra senza tempo in nome di un codice antico. Vissente Degortes e il Castigliano vogliono imporre un dominio di sangue sulla provincia di Porto Sant’Andrea, spazzando via la fazione avversaria dei Corràsi. Lungo la loro strada incontrano Giovanni Fenu, un politico ambizioso fedele a un imperativo: cogliere le occasioni che la vita regala. La discesa negli inferi della violenza più spietata. Il dovere della vendetta. I rapporti con le organizzazioni criminali nazionali, la politica in cerca di voti e la speculazione imprenditoriale senza scrupoli. In una terra che non vuole padroni e dove vale una sola regola: nessuno è intoccabile.


BIOGRAFIA

Thomas Melis è nato a Tortolì, in Sardegna, nel 1980. Ha studiato presso le Università di Firenze e Bologna concludendo il suo percorso accademico nell’anno 2008. Nella vita si è occupato di progettazione su fondi comunitari e consulenza aziendale. Ha scritto per diverse riviste on line, dedicandosi alle analisi degli scenari internazionali e della politica interna. Attualmente gestisce un’attività commerciale, lavora come copywriter e crea contenuti per aziende attive sul web. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo d'esordio "A un passo dalla vita" e l’anno successivo lo spin off "Platino Blindato". Dal 2017 collabora con il sito di critica letteraria MilanoNera. “Nessuno è intoccabile” è il suo primo romanzo per Butterfly Edizioni.



lunedì 21 maggio 2018

Recensione - "Le figlie del mare" di Mary Lynn Bracht



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"FIGLIE DEL MARE"


MARY LYNN BRACHT

Editore: Longanesi

Traduttore: Katia Bagnoli
Pagine: 372
Prezzo: 18,60 euro
Sinossi: qui






Ci sono romanzi che ti fanno sognare, altri che ti emozionano, altri che ti frantumano il cuore in mille pezzi e ti rimangono dentro, si ancorano alla tua anima e pilotano i tuoi pensieri verso quella storia, quel passato che se pur inammissibile è esistito. E poi fai fatica a concretizzare le immagini avanti ai tuoi occhi perché tanta cattiveria veramente non riesci a darle una forma e farla vivere. 

Mary Lynn Bracht ha scritto una storia in ricordo delle "donne di conforto", come testimonianza di un passato che fino a pochi anni fa era inimmaginabile. Il vissuto di Hana e Emi, due sorelle coreane, ci fanno rivivere gli orrori di una guerra e le tradizioni di un popolo lontano dal nostro.
Ci troviamo sull'isola di Jeju, un pezzettino di terra di origine vulcanica situata a sud della Corea. E' usanza, da quelle parti, che le donne seguono l'esempio della madre e diventano anch'esse delle "Haenyeo" - letteralmente "donne del mare". Hana è una di loro, si immerge in apnea nelle fredde profondità dell'oceano insieme alla madre, aiutando economicamente la famiglia vendendo il pescato al mercato del villaggio. Tutto può sembrare tranquillo ma ci troviamo a ridosso del secondo conflitto mondiale e non solo gli uomini vengono spediti al fronte ma anche le donne o meglio le ragazzine sono in pericolo...
Hana ha una grossa responsabilità, salvaguardare la sorellina, e lo fa con tutta se stessa. Rapita da un soldato sulla spiaggia inizia il suo vero incubo. Da "haenyea" a "donna di conforto", Hana viene mandata in Manciuria inconsapevole del suo ruolo. Reclutata dall'esercito giapponese e ridotta a schiava sessuale per i soldati dell'esercito imperiale. Anche se Emi rimane al villaggio con la famiglia non è semplice per lei andare avanti, la scomparsa della sorella e la vergogna del suo ruolo la costringono a dimenticare per sopravvivere e solo verso l'epilogo la verità ci induce a comprenderne alcuni aspetti.


"Figlie del mare" è un romanzo a due voci, Hana e Emi con le loro strazianti Vite raccontate su due diversi piani temporali mi hanno regalato un pezzo di storia che personalmente non conoscevo. Nelle prime pagine è Emi, ormai ottantenne, ad introdurci la figura di Hana. Ossessionata da sogni che le turbano il sonno, Emi, rievoca un passato chiuso a chiave nel suo cuore che fatica a uscire fuori e solo guardandosi indietro riuscirà a fare pace con i suoi sensi di colpa che la tormentano ogni giorno sempre di più.
La figura delle "confort woman" è stata ammessa dal governo giapponese nel 1993 e solo da pochi anni il loro genocidio viene considerato crimine di guerra. Grazie alla testimonianza di una "confort woman" pian piano le atrocità subite da queste povere donne durante il secondo conflitto mondiale sono emerse a galla. Finalmente si sono aperti gli occhi su una situazione vergognosa e inammissibile. Mary Lynn Bracht ha volutamente romanzare una storia nella storia, la vita di Hana e Emi rispecchia la vita di migliaia di donne vissute in quel periodo. Affascinante il ruolo delle "haenyea", donne dalla grande resistenza fisica e lancinante il ruolo delle "confort woman". 
Un romanzo perfetto a chi ama quel periodo storico che strazia ma nello stesso tempo insegna. Due storie che camminano parallele, entrambe coinvolgenti e dure, entrambe intrise di dolore e di VITA. Un romanzo che meriterebbe il massimo dei voti ma che invece a mio avviso manca di qualcosa che non riesco a identificare nonostante il suo stile fluido permette alle pagine di scorrere veloci isolandoci dalla realtà, mentre l'immaginazione elabora immagini nitide nella nostra mente e le stampa nel nostro cuore.

"Figlie del mare" lascia il segno e merita di essere letto, per conoscere, per ricordare ma soprattutto per non dimenticare, gli orrori della guerra, la cattiveria dell'uomo e la sofferenza di migliaia di persone innocenti. 


lunedì 14 maggio 2018

Recensione - "Le tartarughe tornano sempre" di Enzo Gianmaria Napolillo

Buon lunedì cari lettori!

Oggi vi propongo il mio pensiero su un romanzo letto in treno e che mi ha fatto compagnia durante il mio viaggio. Complice la Feltrinelli che ha messo in super offerta alcuni titoli veramente interessanti, come al solito non ho saputo resistere e così ho portato a casa "Le tartarughe tornano sempre" di Enzo Gianmaria Napolillo e "Caffè amaro" di Simonetta Agnello Hornby. Ho divorato il primo mentre il secondo mi sa che dovrà attendere un pochino...



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LE TARTARUGHE TORNANO SEMPRE


ENZO GIANMARIA NAPOLILLO

Editore: Feltrinelli

Pagine: 216
Prezzo: 9,00 euro
Sinossi: qui



"Un'isola è libertà e prigione"

E' vero, un'isola è entrambe le cose e lo sa bene Salvatore che con la sua terra nutre sentimenti contrastanti. Un'isola è come un piccolo paese, tutti si conoscono, la spensieratezza permane ancora sui volti dei bambini, la salsedine impregna ogni oggetto e i visi delle persone si contraddistinguono per quel senso di pace e tranquillità che solo i colori del mare confondendosi con l'azzurro del cielo e la luce accecante del sole possono regalare.
Lampedusa, isola da sogno o isola per realizzare un sogno, è stata e lo è ancora protagonista di cronaca nazionale. Quanto ne abbiamo sentito parlare negli ultimi anni, quanta sofferenza è legata al suo nome, trasformandola in un'isola di speranza. La speranza che traspare, quasi ci viene implorata, dallo sguardo perso e disperato di migliaia di migranti che investono tutto ciò che hanno per fuggire a qualcosa di assurdo. 
In "Le tartarughe tornano sempre" l'autore tratta un argomento molto delicato, ovvero quello dei migranti, inserendolo nel contesto sociale tipico degli isolani. Attraverso la vita di Salvatore, il lettore entra in contatto diretto con la quotidinarietà dell'isola; il papà pescatore che con il suo mozzo passa gran parte del suo tempo facendosi cullare dalle acque del mediterraneo e la mamma intenta ad accudire la casa e a mettere tutto l'amore che ha nello squisito sugo al pomodoro, così come in ogni altra pietanza, definite da Giulia "spettacoli pirotecnici". Salvatore diventa adulto e insieme a lui anche le responsabilità e gli ostacoli che una vita di modeste origini comporta. Ma l'estate è sinonimo di leggerezza ed è appunto in questi caldi mesi che l'amicizia con Giulia, una ragazza milanese in vacanza sull'isola si trasforma in qualcosa di più importante.

"La vita cosa sarebbe senza quella sensazione che ti fa credere di essere felici? Una sensazione che molti non conoscono, che hanno seppellito con milioni di ragioni, e che ignorano con imbarazzo. Chimica, temperatura e sensi. Ingredienti basilari: un ragazzo e una ragazza. Il primo amore, la distanza, l'estate. Una montagna di ricordi rocciosi, la costituzione di un'illusione"

Le partenze e i ritorni sono una costante per Salvatore, pronto a partire per seguire il suo cuore ma al contempo ritorna con la sola consapevolezza che il suo cuore è l'isola. A farlo compagnia in ogni sua decisione sono le lettere dalla busta rosa inviate da Giulia a sigillare dei ricordi aggrovigliati in un turbine di sentimenti.
In "Le tartarughe tornano sempre" le emozioni si susseguono accanto allo sgomento per delle vite spezzate, la solidarietà cammina a braccetto con la diffidenza, le immagini senza filtri viste da Salvatore lo plasmano e l'amore per Giulia lo rendono uomo. 
 
Speranza, solidarietà e coraggio sono gli elementi che danno origine a una storia che anche se frutto di fantasia non si discosta molto dalla realtà che viviamo. Forse è stato proprio questo aspetto a farmi immedesimare ancora di più nello stato d'animo di Salvatore e a comprenderne ogni sua scelta. Un romanzo che consiglio assolutamente!

lunedì 7 maggio 2018

Recensione - "La prima ora del giorno" di Anna Martellato

Buon pomeriggio lettori incantati!
Cosa leggete di bello? Avete visto quante belle uscite ci sono questo mese? Povero portafogli è costretto ad essere vuoto... non ci sono speranze!!! Ma ritorniamo a noi, oggi ritorno con la recensione di un libro letto ad aprile di cui ringrazio la casa editrice Giunti per avermi omaggiata di una copia cartacea.


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LA PRIMA ORA DEL GIORNO


ANNA MARTELLATO

Editore: Giunti

Pagine: 298
Prezzo: 18,00 euro
Sinossi: qui


Un romanzo tutto al femminile è l'esordio letterario di Anna Martellato che con "La prima ora del giorno" ha creato il giusto equilibrio tra una realtà storica poca conosciuta e una storia frutto di fantasia. Ciò che mi ha colpita più di ogni altra cosa è la suggestiva ambientazione. Ci troviamo a Rodi, isola greca immersa nel mare blu dell'Egeo, ricca di vissuto e impregnata di tradizioni. Qui nonna Anna ha vissuto la sua infanzia e adolescenza con sua sorella Angela, in una casa benestante circondata dall'affetto della sua tata Merope e da una mamma sfuggente.

"Il sole e il vento non davano mai fastidio nell'isola di Rodi. Accarezzavano la vita che lì trascorreva indolente. In un ritmo lento, orientale. E dove greci, italiani, turchi, armeni cattolici, musulmani ed ebrei vivevano in pace, senza distinzione di lingua, religione o nazionalità"

Nonna Anna rivive il passato raccontandolo a sua nipote Zoe in una camera della casa di riposo Villa Gigli. Tra nonna e nipote vige un forte legame fatto di stima reciproca e solidarietà femminile. Nonna Anna, golosissima di pasticcini alla panna, si perde in lunghi racconti che hanno lo scopo di risollevare l'animo della nipote Zoe e indurla a riflettere su un'importante decisione destinata a cambiarle per sempre la vita.
In "La prima ora del giorno" la storia è smistata su due diversi piani temporali. Gli anni vissuti da nonna Anna a Rodi in procinto del secondo conflitto mondiale e poi sotto la dominazione tedesca, e quelli inerenti ai nostri giorni con la frenetica e solitaria vita di Zoe.
Ecco, è appunto il personaggio Zoe a non avermi convinta del tutto. Ho provato un certo astio nei suoi confronti, soprattutto nel modo in cui decide di gestire la sua vita che proprio non sono riuscita a provare empatia per lei. Invece, la parte storica ambientata a Rodi l'ho apprezzata molto di più. Ho perfettamente immaginato quest'isola in mezzo all'Egeo, le sue case con il tetto piano rivestite di bianco abbellite da fiori dai mille colori e il profumo dei piatti tipici greci. Ma i ricordi di nonna Anna ci trascinano nello specifico nel periodo buio della guerra, in particolare lei racconta dei giorni che seguirono l'8 settembre 1943 e il 30 giugno 1944. Le vite di nonna Anna e di Zoe si accavallano in un susseguirsi di flashback accompagnati da una prosa molto scorrevole e semplice. 

Anna Martellano ha voluto ripercorrere il vissuto della sua famiglia attraverso i ricordi di nonna Anna scomparsa nel 2011, specificando nei ringraziamenti che oltre alle accurate ricerche storiche necessarie a ricostruire la storia di Rodi del 1943-1944, ha magistralmente affiancato alle parti romanzate aneddoti personali. 
"La prima ora del giorno" è un romanzo che anche se non eccella nel racconto in sè possiede un punto forte che è la veridicità dei fatti essendo in parte una storia vera. Ma nonostante tutto non sono riuscita a estrapolare entusiasmo nella lettura se non per alcuni capitoli. Come ho detto poco sopra tra le due protagoniste ho riscontrato un notevole dislivello empatico che ha purtroppo influito sul giudizio finale. 
"La prima ora del giorno" è un romanzo all'apparenza delizioso ma che sotto sotto cela tanta malinconia perché i ricordi ci fanno andare indietro nel tempo ma non ci allontanano dal pensiero che la guerra è sempre un qualcosa di tremendamente assurdo. 

mercoledì 2 maggio 2018

Recap aprile +TBR maggio

Ben ritrovati cari lettori! Avete trascorso un bel ponte? Io sono reduce da giorni di totale relax trascorsi sul lago di Garda. Amo i paesi caratteristici che si snodano  lungo il lago, l'atmosfera magica che si respira e la tranquillità assoluta che impregna la mia anima. Ecco, come avrete capito oggi sono particolarmente nostalgica, ma per fortuna ho i miei libri che oltre ad accompagnarmi in ogni viaggio mi fanno tanto compagnia in momenti come questi. 

Primi giorni del mese e come di consueto si tirano le somme, cosa ho letto ad aprile e quale libri hanno preso posto nella libreria Incanto? Vediamoli insieme! Buona lettura!!!


Risultati immagini per fai piano quando torni libro immagine"Fai piano quando torni" di Silvia Truzzi. Di questo romanzo mi colpì molto la cover e dopo aver dato un'occhiata alla trama decisi di leggerlo. Insomma, alla fine non mi ha fatto impazzire, sicuramente un romanzo ben scritto, carino e scorrevole ma sul finale è precipitato. Una storia di speranza e amicizia perfetta per una lettura senza tante pretese. Per la recensione qui.


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"Chiedi al cielo" di Carmela Scotti". Dopo il successo de L'imperfetta Carmela Scotti ci riprova. Un romanzo ansiogeno, una storia che vi terrà letteralmente incollati dalla prima all'ultima pagina, ma soprattutto uno stile impeccabile e perfetto per ogni descrizione. Lo consiglio a chi ha voglia di una lettura ipnotica. Per la recensione qui.



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"Un ragazzo normale" di Lorenzo Marone. Che dire...meraviglia assoluta!!! Per me il suo più bello, perché la Napoli che racconta è quella, perfetta, incoerente, inaffidabile e calorosa. La sottile ironia di Marone e il dialetto napoletano che in questa sua ultima opera è una presenza costante contribuiscono a rendere la storia tanto vicino alla realtà da immedesimarsi. Per la recensione qui.


Risultati immagini per la prima ora del giorno libro immagine"La prima ora del giorno" di Anna Martellato è un romanzo al femminile. Una nonna e una nipote si raccontano e inconsapevolmente scoprono un passato tenuto segreto per troppi anni. Non vi anticipo nulla perché sarà una delle prossime recensioni!




- "Le tartarughe tornano sempre" di Enzo Gianmaria Napolillo, edito da Feltrinelli;


- "Caffè amaro" di Simonetta Agnello Hornby, edito Feltrinelli;


- "Lamante" di Abraham B. Yehoshua, edito da Einaudi;

- "Bella mia" di Donatella Di Pietrantonio, edito da Einaudi.

- "Le figlie del mare" di Mary Lynn Bracht, edito da Longanesi, omaggio;

- "Salvare le ossa" di Jesmyn Ward, edito da NNEditore, omaggio.


Ecco le mie entrate, tante vero? Per il mese di maggio non mi va di stilare liste, voglio seguire il mio intuito, ma sicuramente darò la precedenza agli omaggi delle case editrici poi si vedrà! 
Purtroppo non sono riuscita a rispettare la TBR di aprile, avevo in programma di leggere "L'amante" che è il libro scelto dal mio gruppo di lettura che ovviamente è slittato per il prossimo mese. Quindi a maggio recupero...
E voi, ditemi, cosa leggerete di bello?