lunedì 29 ottobre 2018

Recensione - "Il figlio prediletto" di Angela Nanetti

Buon lunedì amici lettori! Dopo una breve pausa dal blog per un progetto al quale ho aderito e di cui ve ne parletò in un post nei prossimi giorni, oggi ritorno invece con una recensione. "Il figlio prediletto" è il romanzo scelto il mese scorso per il gruppo di lettura Cuore di Libro. Una storia che è il riflesso di una dura realtà! 
Buona lettura!


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IL FIGLIO PREDILETTO


di ANGELA NANETTI

Editore: Neri Pozza

Pagine: 232
Prezzo: 16,50 euro
Sinossi: qui



"Il figlio prediletto" di Angela Nanetti è uno dei romanzi che ha preso parte alla cinquina finalista del premio Strega 2018. Una storia che secondo me aveva tutte le carte in tavola per vincere in quanto affronta una tematica molto attuale, mettendo a confronto diversi contesti sociali  e ponendo l'attenzione sul concetto di "diversità". 

Calabria, 1970. Nunzio Lo Cascio assiste impotente all'omicidio del suo amore Antonio. Un omicidio premeditato, perché in Calabria alle pendici dell'Aspromonte il "diverso" veniva punito. Una famiglia la sua, dove vige la regola del più forte ma anche una continua e silenziosa sottomissione a pregiudizi infondati  alimentati da una "fastidiosa e impregnata" ignoranza. La famiglia di Nunzio è formata da "uomini d'onore" e la sua debolezza non può essere per nessuno motivo né accettata né portata alla luce del sole. A distanza di vent'anni la storia si ripete, ripercuotendosi questa volta su Annina costretta a lasciare il paese per fuggire a un padre prevaricatore e a un destino  di moglie infelice e sottomessa. Dopo vari tentativi finiti male racimola quelle poche briciole di coraggio per allontanarsi dalla sua Calabria.
Nunzio Lo Cascio e Annina, sono zio e nipote che a distanza di anni si ritrovano a fuggire da una realtà a loro troppo stretta in cerca di quella tanta agognata libertà. Per Nunzio la libertà è sentirsi accettato nella sua identità, mentre per Annina libertà è sinonimo di indipendenza.

Un romanzo scorrevole e ben scritto che ci apre le porte a temi scottanti quali l'omosessualità, la violenza sulle donne e la continua lotta ai pregiudizi affossati da un contesto sociale profondamente degradato.  Nunzio e Annina a fatica riescono ad apririsi uno spiraglio di luce dopo aver camminato per lungo tempo soli e immersi nel buio della solitudine e dell'emarginazione. Solo dopo aver preso coscienza delle proprie origini e sono dopo aver capito quale sia il confine invisibile che bisogna superare per liberare la mente dai principi inculcati dalla propria famiglia si impongono di cambiare prospettiva di vita e lo fanno dando una virata definitiva alle loro esistenze.
Una storia malinconica letta in pochi giorni, perché la vita di Nunzio e Annina ci entra dentro e non puoi non scoprirla. La crudeltà di alcune parti la rende ancora più realistica e il confronto tra la Calabria e la cosmopolita Londra è disarmante. L'autrice ha paragonato il profondo Sud di quegli anni, arretrato sia culturalmente che socialmente ad una città eccentrica ed emancipata come Londra. La fuga, poi, vista come l'unica via d'uscita da una realtà confinata nelle regole della camorra dove le donne devono stare zitte, sottomettersi e non impicciarsi in nulla, mentre gli omosessuali come Nunzio devono reprimere i loro desideri induce alla riflessione. 
"Il figlio prediletto" è un romanzo dal forte impatto emotivo che sicuramente mi sento di consigliare.


domenica 14 ottobre 2018

Recensione - "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde" di Robert Louis Stevenson

Amici cari ben ritrovati nel mio angolino libroso! Come va? Il mese di ottobre si sta rivelando ricco di letture e nuovi progetti, di cui ve ne parlerò solo a fine mese quando tutto sarà finito (spero per il meglio)! Nel frattempo leggo tanto, volgendo particolare attenzione alle letture per ragazzi. 

Nel post precedente vi ho parlato di un romanzo fantasy, "Fidanzati dell'inverno", mentre oggi mi dedico al genere classico. Amo questo tipo di letture e non vi nascondo che a volte vorrei ritagliarmi maggior tempo per assaporarli come dovrebbero perché un classico va letto con parsimonia e non con i ritmi frettolosi del romanzo contemporaneo. 



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IL DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE


di ROBERT LOUIS STEVENSON

Editore: Feltrinelli

Pagine: 106
Prezzo: 7,00 euro

Sinossi: Quando il dottor Jekyll inventa la pozione che lo trasforma nel doppio di se stesso, un essere deforme e capace di ogni misfatto chiamato Hyde, non sospetta ancora le conseguenze cui andrà incontro. Vittima della sua stessa creatura, Jekyll cade in una trappola autodistruttiva, fino a identificarsi spontaneamente con Hyde. Storia fra le più clamorose della letteratura moderna, entrata con forza nel nostro immaginario anche grazie alle numerose versioni cinematografiche che ha ispirato, "Il dottor Jekyll e Mr. Hyde" (1886) a più di un secolo dalla pubblicazione stupisce ancora. Calata in un'avvincente trama giallo-poliziesca, la lotta impari che oppone Jekyll a Hyde mette in gioco temi di grande suggestione - la metamorfosi e il doppio, lo specchio e il sosia - fino a toccare le corde più segrete e inconfessate dell'animo umano.


Mi sono ritrovata questo gioiellino della letterarura tra le mani in seguito a un interessante progetto i cui protagonisti indiscussi sono i ragazzi. Come fare ad avvicinare i ragazzi alla lettura e in particolare ai grandi classici? E' molto complicato, mi rendo conto, nell'era dove la tecnologia prende il sopravvento e dove già solo nominare la parola "classico" incute qualcosa di antiquato, lento, prolisso e noioso. Invece, oggi voglio lanciare una lancia a favore di questo genere letterario, perché sono sempre del parere che se oggi ci sono i grandi scrittori e le grandi storie e perché un tempo ci sono stati loro, i capostipiti della letteratura mondiale. Le loro storie riescono in un certo modo ad avere un riscontro nella realtà d'oggi magari con diverse chiavi d'interpretazione.

"Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde" di Robert Jekyll Stevenson è stato scritto nel lontano 1885. Nel corso degli anni molteplici sono stati gli adattamenti cinematografici che ci hanno permesso di avvicinarci al fascino della storia. Nella brevità della narrazione ciò che emerge è la caraterizzazione dei pochi personaggi che risulta molto interessante in quanto ci consente di individuarne le personalità. Il primo personaggio che ci viene delineato è l'avvocato Utterson, un uomo burbero, solitario e rispettoso che durante una passeggiata con l'amico Enfield viene a conoscenza di un fatto che vede coinvolto un certo "Hyde". Successivamente una serie di episodi portano l'avvocato Utterson ad incontrare Mr. Hyde, qust'ultimo un essere malvagio e abominevole anche nell'aspetto. Il romanzo è diviso in dieci capitoli; nei primi nove le vicende ci vengono narrate dal punto di vista dell'avvocato Utterson mentre solo nell'ultimo capitolo, che funge da memoriale, il dottor Jekyll in prima persona ci illumina la sua personale teoria dello sdoppiamento, il perché ha ritenuto opportuno creare una pozione "particolarmente magica" dando un senso ai tanti episodi verificatasi in quel determinato periodo della sua vita. Il tutto avviene sullo sfondo di una Londra fuligginosa di fine '800, in un inverno cupo e misterioso che disperde una certa inquietudine e avvolge le vicende in un alone di mistero, avventura e in parte anche di horror.

Cosa ha voluto sperimentare Henry Jekyll? Un uomo molto stimato, ricco e amato a trasformarsi in una persona meschina completamente concenstrato su se stesso? La metamorfosi di Jekyll è causata da una pozione che in seguito a dei terribili spasimi lo trasforma in Hyde. Nel corso del tempo, Jekyll non riuscirà a tenere a bada questo sdoppiamento di personalità e si ritroverà nella persona di Hyde anche senza in apparenza volerlo. 

Una continua lotta tra il bene e il male sono la causa di un perenne conflitto interiore antico quanto le origini della Terra. Il tema dello sdoppiamento della personalità ci invita a riflettere su chi siamo realmente. Ovvio che il male tenta in ogni circostanza a prendere possesso della realtà ma sta a noi, al nostro animo far prevalere il lato buono. Jekyll ha voluto scindere il suo essere senza fare i conti con la nuova personalità e le conseguenze che essa ha generato.
E voi, amici lettori, vi sentite più Jekyll o Mr. Hyde?

lunedì 8 ottobre 2018

Recensione - "Fidanzati dell'inverno - L'attraversaspecchi # 1" - Christelle Dabos

Buon lunedì amici lettori! Oggi vi parlo di un romanzo lontano dalla mia "confort zone" letteraria che a mia grande sorpresa mi ha coinvolta e rapita, catapultandomi in un mondo di fantasia e illusioni, sto parlando de "Fidanzati dell'inverno" di Christelle Dabos, il primo volume di una affascinante trilogia fantasy. Pronti per questo viaggio? 

Buona lettura!



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"FIDANZATI DELL'INVERNO"

di Christelle Dabos


Editore: Edizioni e/o

Traduzione dal francese: Alberto Bracci Testasecca
Pagine: 504
Prezzo: 16,00 euro
Sinossi: qui

"Fidanzati dell'inverno" è il primo capitolo di una saga fantasy chiamata "L'attraversaspecchi", ideata da Christelle Dabos, una giovane scrittrice francese. Il mio approccio verso questo genere letterario è sempre segnato da un certo scettiscismo, non essendo più giovanissima (intendo non adolescente ma una giovane madre) ho paura di non riuscire ad integrarmi totalmente con l'immaginario della trama. "Fidanzati dell'inverno" ha infranto tutti i miei dubbi e mi ha regalato qualche giorno di spensieratezza catapultandomi in un mondo fantastico dove illusioni, talenti e stranezze ben si sono amalgamati alla mia capacità di immaginare luoghi e personaggi.

Ora abbandoniamo la realtà e voliamo comodamente seduti su un dirigibile tra le vie invisibili di una galassia (almeno io così mi sono immaginata il mondo di Ofelia) dove fluttuano ben 21 Arche. Le Arche sono tutte diverse tra loro e ognuna ha una sua particolare caratteristica. 
La nostra protagonista si chiama Ofelia e vive su Anima. Si differenzia dagli altri animisti per avere in possesso due speciali doni; attraversare gli specchi e "leggere" il passato degli oggetti. E' responsabile del museo di storia primitiva dove lavora e vi trascorre la maggior parte della sua giornata. Ofelia è una ragazza goffa nei movimenti, spesso gli oggetti le cadono di continuo dalle mani, solitaria e riservata con un viso lunare su cui difficilmente le emozioni trasparano. Inoltre ciò che la rende simpatica sono gli oggetti di cui non può fare a meno; la sua sciarpa che è dotata di "un'anima" nel senso che avvolge la sua padrona o si acciambella sulle sue ginocchia come un gattino bisognoso di coccole e gli inseparabili occhiali che altro non sono che un prolungamento della sua persona in quanto le lenti hanno la peculiarietà di cambiare colore in base al suo umore. La nostra piccola Ofelia è costretta ad indossare sempre i guanti che fungono da barriera grazie alla loro particolare trama. Attraverso i guanti la sua capacità di "leggere", che consiste nel scoprire il passato delle persone che sono entrate in possesso dell'oggetto in questione, ha una tragua.
Accanto ad Ofelia il lettore istaura un rapporto empatico anche con altri particolari personaggi uno fra tanti è la zia Roselline che ha il "dono" di rimarginare la carta lacerata attraverso il  solo tocco delle dita. Ofelia è molto riconoscente alla zia Roselline in quanto quest'ultima l'accompagnerà in veste di tutore durante il viaggio verso l'Arca Polo e le farà compagnia durante tutto il lungo soggiorno.
Ofelia, proprio grazie alle sue "capacità" sarà scelta dalle Decane come futura sposa all'Intendente Thorn che vive su Polo. Thorn è una persona scostante, a tratti antipatica, rozzo nei modi e burbero. Ha una statura da gigante tanto che Ofelia non riesce mai a guardarlo negli occhi e appartiene alla dinastia dei Draghi. L'Arca Polo è grande il doppio di Anima e la popolazione è divisa in clan, ognuno dei quali con una propria caratteristica. Il clan della "Rete" consiste in persone con il "dono" di essere collegate fra loro, ciò che vede uno vedono tutti, ciò che sente uno sentono tutti e si identificano dal segno che portano sulla fronte; il clan dei Draghi hanno la capacità di colpire e far male senza toccare visivamente l'avversario; il clan dei Miraggi, invece, fabbricano le illusioni. Ecco ora immaginate i talenti, i doni di ogni personaggio e la particolarietà dei luoghi e il gioco è fatto!!!
Tra Ofelia e Thorn vige un vero accordo matrimoniale che li porterà a scoprire tanti complotti e segreti che nel corso della narrazione emergeranno pian piano.

Ofelia verrà coinvolta in una miriade di vicissitudini rese ancor più coinvolgenti e arricchite dal fascino della magia che il lettore ne rimane completamente ammaliato. Il mondo di Ofelia ci rapisce regalandoci qualche ora di totale spensieratezza. Lo stile semplice e scorrevole adottato dall'autrice ci permette di leggerlo in un soffio, e immagginarlo perfettamente. Le accurate descrizioni si traducono in vivide immagini nella nostra mente e non  è difficile concretizzare le scene. 
Un romanzo perfetto per chi ama il genere fantasy ma al contempo abbordabile e stupefacente per chi nutre poco entusiasmo verso il meraviglioso mondo della fantasia.

lunedì 1 ottobre 2018

Novità in libreria - ottobre 2018

Felice lunedì amici lettori! Come procedono le letture? Siete pronti per mettere mano al portafogli? E si, un altro mese è iniziato e come di consueto il nostro giretto in libreria "virtuale" è d'obbligo! Tanti bei titoli per tante belle storie...non lamentiamoci ci aspetta un dolce autunno fatto di tisane, plaid e libriiiiii!!!!

Buona lettura!



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LA STANZA DELLA TESSITRICE


CRISTINA CABONI

Editore: Garzanti

Pagine: 304
Prezzo: 18,60 euro

In libreria dall'11 ottobre 2018

Sinossi: Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un piccolo sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l’unico indizio che Marianne possiede per ritrovare la sorella. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.





Come l'acqua che spezza la polvere di [Levy, Deborah]

COME L'ACQUA CHE SPEZZA LA POLVERE


DEBORAH LEVY

Editore: Garzanti

Pagine: 228
Prezzo: 18,00 euro

In libreria dal 11 ottobre

Sinossi: Almería, sud della Spagna. La sabbia bruciata dal sole respira al tocco delle onde fresche del mare. Sulla battigia, una accanto all’altra, due donne contemplano affascinate l’orizzonte. Sono madre e figlia. Rose combatte da anni contro un dolore di cui nessuno riesce a scoprire la causa e che lei chiama «malattia immaginaria». Sofia ha venticinque anni e ha messo da parte sogni e ambizioni per prendersi cura di lei. Entrambe sono a un vicolo cieco.Ma quell’estate segna un confine netto tra il loro passato e il loro futuro. Sofia incontra una ragazza che è il suo esatto opposto. Ingrid è indipendente, realizzata, libera da vincoli. Tra le distese brulle e desertiche di una Spagna assolata, con l’amica accanto, Sofia riprende in mano le fila della sua vita. Riprende in mano la propria giovinezza perduta. A partire dal rapporto con il padre che, anni prima, ha troncato per volere di Rose. E quest’ultima trova finalmente un medico che sappia davvero ascoltare e lenire le sue paure e le sue insicurezze. Perché a volte la sofferenza ha radici lontane e per liberarsene bisogna solamente ascoltarsi nel profondo. Perché a volte la cura migliore è il conforto di un abbraccio. Sofia e Rose non sono più le stesse e, in un unico istante, si ritrovano. Si ritrovano unite dal legame tra madre e figlia che nulla può spezzare. Qualunque cosa accada.



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DIPENDE COSA INTENDI PER CATTIVO


GAIA RAYNERI

Editore: Einaudi

Pagine: 328
Prezzo: 18,50 euro

In libreria dal 2 ottobre

Sinossi: Costanza vuole diventare fisica teorica, ha una scimmia che le parla in testa e si sente piena di spifferi. Non ha ancora fatto nulla di illegale quando sua madre, ansiosa di buone azioni, la porta a vivere alle case popolari per un progetto di volontariato.Nel suo nuovo palazzo, il mondo degli adulti produce un frastuono ininterrotto, tra chi vive di espedienti e chi dichiara guerra alle buone intenzioni altrui scagliando oggetti dal balcone. Non avrebbe mai immaginato di incontrare una madre peggiore della sua, e di affezionarsi al suo dolore. Né di condurre una squinternata indagine sulla morte di un vicino insieme a Maria Jennifer, un'adolescente come lei ma completamente diversa dagli esseri umani conosciuti prima. La ribattezza Hubble: come un telescopio spaziale, la sua nuova amica - cresciuta a suon di incantesimi e disamore - le mostra modi di pensare opposti a quelli che insegnano a scuola. Forse folli, ma in grado di distillare la salvezza dalla sofferenza, come un arcobaleno trovato in mezzo alla spazzatura. La scrittura impetuosa e freschissima di Gaia Rayneri schiude un microcosmo abitato da figure che oscillano tra un disperato bisogno d'amore e il terrore di lasciarsi amare, tra l'odio per la società cosí com'è e il desiderio di farne parte. Il ritratto di due anime fragili dentro le quali candore, magia e rabbia hanno lo stesso diritto d'asilo.



Figlie di una nuova era di [Korn, Carmen]

FIGLIE DI UNA NUOVA ERA


CARMEN KORN

Editore: Fazi Editore

Pagine: 368
Prezzo: 17,50 euro

In libreria dal 18 ottobre

Sinossi: Uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad Amburgo, alle soglie degli anni Venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: Henny, di buona educazione borghese, vive all’ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l’amica di sempre Käthe, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un’appassionata militante; Ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e Lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s’intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d’interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell’amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d’epoca di un mondo che non c’è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d’appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d’oppio del quartiere di St Pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressantedelle SS, la minaccia nazista…
Quattro donne, un secolo di storia: Figlie di una nuova era è il primo capitolo di una nuova, avvincente trilogia tutta al femminile.
Quattro donne, un secolo di storia: Figlie di una nuova era è il primo capitolo di una nuova, avvincente trilogia tutta al femminile.



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DAI TUOI OCCHI SOLAMENTE


FRANCESCA DIOTALLEVI

Editore: Neri Pozza

Pagine: 208
Prezo: 18,50 euro

In libreria dal 4 ottobre

Sinossi: New York, 1954. Capelli corti, abito dal colletto tondo, prime rughe attorno agli occhi, ventotto anni, Vivian ha risposto a un'inserzione sul New York Herald Tribune. Cercavano una tata. Un lavoro giusto per lei. Le famiglie l'hanno sempre incuriosita. La affascina entrare nel loro mondo, diventare spettatrice dei loro piccoli drammi senza esserne partecipe, e osservare la recita, la pantomima della vita da cui soltanto i bambini le sembrano immuni. La giovane madre che l'accoglie ha labbra perfettamente disegnate con il rossetto, capelli acconciati in onde rigide, golfini impeccabili. Dietro il suo perfetto abbigliamento, però, Vivian sa scorgere la crepa, il muto appello di una donna che sembra chiedere aiuto in silenzio. Del resto, questo è il suo lavoro: prendersi cura della vita degli altri. L'accordo arriva in fretta. A lei basta poco: una stanza dove raccogliere le sue cose; una città, come New York, dove potere osservare le vite incrociarsi sulle strade, scrutare mani che si stringono, la rabbia di un gesto, la tenerezza in uno sguardo, l'insopportabile caducità di ogni istante. Ed essere, nello stesso tempo, invisibile, sola nel mare aperto della grande città, a spingere una carrozzina o a chinarsi per raddrizzare l'orlo della calza di un bambino. Scrutare i gesti altrui e guardarsi bene dall'esserne toccata: questa è, d'altronde, la sua esistenza da tempo. Troppe, infatti, sono le ferite che le sono state inferte nell'infanzia, quando la rabbia di un gesto - di sua madre, Marie, o di suo fratello Karl, animati dalla medesima ira nei confronti del mondo - si è rivolta contro di lei. Sola nella camera che le è stata assegnata, Vivian scosta le tende dalla finestra, lancia un'occhiata al cortiletto ombroso e spoglio nel sole morente di fine giornata, estrae dalla borsa la sua Rolleiflex e cerca la giusta inquadratura per catturare il proprio riflesso che appare contro l'oscurità del vetro. È il solo gesto con cui Vivian Maier trova il suo vero posto nel mondo: stringere al ventre la sua macchina fotografica e rubare gli istanti, i luoghi e le storie che le persone non sanno di vivere.





Le vedove di Malabar Hill: Le inchieste di Perveen Mistry di [Massey, Sujata]

LE VEDOVE DI MALABAR HILL


SUJATA MASSEY

Editore: Neri Pozza

Pagine: 448
prezzo: 18,00 euro

In libreria dal 4 ottobre

Sinossi: Bombay, 1921. Figlia di una rispettabile famiglia parsi, Perveen Mistry è da poco entrata a far parte dello studio legale del padre, situato in un elegante edificio nel quartiere del Fort, l’insediamento originario di Bombay. Laureata in legge a Oxford, oltre alle funzioni di procuratore legale, la giovane donna svolge anche quelle di segretaria, traduttrice e contabile. Ma non può certo lamentarsi: nessun altro studio legale in città sarebbe disposto ad assumere un’avvocatessa. Incaricata dal padre di eseguire il testamento di Mr Omar Farid, un ricco musulmano che ha lasciato tre vedove, Perveen si trova al cospetto di tre purdahnashin, donne che non parlano con gli uomini e vivono in isolamento, musulmane ricche e in clausura che potrebbero rappresentare un’eccellente opportunità da un punto di vista professionale. Sfogliando, tuttavia, il carteggio relativo all’eredità, qualcosa di strano salta agli occhi dell’avvocatessa: in una lettera scritta in inglese, Faisal Mukri, amministratore dei beni della famiglia Farid, comunica che, su espressa richiesta delle tre donne, la rendita che, secondo le disposizioni patrimoniali, spetterebbe a ognuna di loro, va devoluta al wakf, un fondo di beneficienza. Una richiesta davvero singolare, considerato che le tre purdahnashin rinuncerebbero in tal modo ai loro unici mezzi di sostentamento dopo la morte del loro marito; una richiesta, inoltre, che due delle firme apposte alla lettera, pressoché identiche, rendono a dir poco sospetta. Convinta che le tre vedove stiano subendo il raggiro di un uomo senza scrupoli, Perveen si reca a casa Farid per appurare la veridicità di quel documento. Giunta però nella ricca dimora del defunto Mr Farid, si imbatte nel corpo senza vita di Faisal Mukri. Dalla gola dell’amministratore sporge un coltello argenteo e il sangue inonda la nuca e il collo. Che anche le tre purdahnashin siano in pericolo di vita? Ispirato alle prime avvocatesse indiane: Cornelia Sorabji, prima donna a frequentare legge a Oxford nel 1892, e Mithan Tata Lam, prima donna ammessa al foro di Bombay nel 1923, il personaggio di Perveen Mistry annuncia l’entrata in scena di una nuova, formidabile investigatrice e il felice debutto di una serie ambientata nella Bombay degli anni Venti, una metropoli abbagliante in cui suoni, odori e colori di mille comunità danno vita a un luogo dall’anima unica e irripetibile.





FATE IL VOSTRO GIOCO


ANTONIO MANZINI

Editore: Sellerio

Pagine: 406
Prezzo: 15,00 euro

In libreria dal 11 ottobre 2018

Sinossi: Rocco è a terra, tradito da Caterina che ha lasciato la questura di Aosta, abbandonato dagli amici, anima in pena si aggira per la città con la sola voglia di rapporti carnali e privi di senso. Si complica anche il suo legame quasi paterno con l’adolescente suo vicino di casa, Gabriele, perché nella storia irrompe finalmente la madre, Cecilia, un personaggio fragile, buio, contraddittorio. Questa volta il vicequestore Schiavone deve vedersela con una storia di ludopatia, di avidità. Andando su e giù da Aosta al casinò di Saint-Vincent distante una manciata di chilometri si scontra con le incongruenze di uno Stato che lucra sul fallimento di famiglie trascinate nel fondo del barile dal demone del gioco d’azzardo. Nonostante la complessità dell’indagine Rocco non dimentica e cerca di ricucire i rapporti coi suoi amici romani: Sebastiano è ai domiciliari, Furio e Brizio a malapena gli rivolgono la parola. Ma l’impresa è resa più difficile perché l’ombra di Enzo Baiocchi, catturato dalla polizia e diventato ormai un pentito, si allunga ancora sulla vita del vicequestore. Le sorprese che il destino ha in serbo per Schiavone non sono finite e le domande cui dare una risposta sono tante: che fine ha fatto Caterina? Per chi lavorava? E perché la procura riprende a indagare sulla morte di Luigi Baiocchi?






IL PONTE D'ARGILLA


MARKUS ZUSAK

Editore: Frassinelli

Pagine: 504
Prezzo: 20,00 euro

In libreria dal 9 ottobre

Sinossi: « C'era una volta, nella marea del passato dei Dunbar, una donna che aveva molti nomi. » C'erano stati anche un nonno con la passione per i miti greci, una nonna e la sua macchina da scrivere, un pianoforte consegnato nel posto sbagliato, una ragazza con le lentiggini che amava le corse dei cavalli, e un padre che, dopo la morte della moglie, aveva abbandonato i suoi cinque figli: Matthew, Rory, Henry, Clay e Tommy. I fratelli Dunbar. Costretti a vivere soli, e a definire da soli le regole della propria esistenza. E quando il padre tornerà sarà Clay l'unico dei fratelli che accetterà di aiutarlo e costruire con lui un ponte, concreto e metaforico nello stesso tempo: lo farà per la sua famiglia, per il loro passato, per il loro futuro, per espiare le colpe, per affrontare il dolore. Lo farà perché lui è l'unico che conosce tutta la storia, e per questo è obbligato a sperare. Ma fino a che punto Clay potrà portare avanti la più difficile di tutte le sue corse? Quanti degli ostacoli che la vita gli ha posto davanti riuscirà a superare? Quanta sofferenza può sopportare un ragazzo? Dodici anni dopo Storia di una ladra di libri, Markus Zusak torna con un romanzo di lancinante bellezza, che non ha paura di commuovere e che lo conferma come uno dei più importanti autori della scena letteraria mondiale: la storia di Clay, dei suoi fratelli e della sua famiglia è di quelle destinate a incidere a lungo nell'immaginario collettivo, per la densità di vita e sentimenti, per il racconto travolgente, per la voce acuta, calda e suggestiva. « Era andata così. E tutto questo aveva portato a quel ponte. »





GIORNI SENZA FINE


SEBASTIAN BARRY

Editore: Einaudi

Pagine: 220
Prezzo: 19,00 euro

In libreria dal 2 ottobre 2018

Sinossi: Nel 2018, Sebastian Barry è stato nominato «Irish fiction laureate». Thomas McNulty ha appena quindici anni quando fugge dalla Grande carestia irlandese e approda nel Nuovo mondo. Qui incontra John Cole, un ragazzino vagabondo con un goccio di sangue indiano e, addosso, un vestito con piú buchi che stoffa. Le praterie del West che si aprono di fronte a loro sembrano senza fine, come le avventure che si offrono ai cuori giovani e generosi, come i giorni da attraversare insieme. Tra fughe e travestimenti, imprese rocambolesche e rischi di ogni genere, addii che sembrano irreversibili e l'insperata felicità di ritrovarsi, Giorni senza fine è il delicato ritratto di un amore appena sussurrato nel clamore assordante della nascita della nazione americana. «Questo è il mio romanzo preferito dell'anno: un'epopea americana straordinaria, a volte violenta, a volte tenera, che racconta con grande lirismo il destino di due giovani uomini». L'America di metà Ottocento è un posto senza pace. A ovest gli indiani si oppongono all'aggressiva avanzata dei bianchi tentando di difendere il territorio in cui hanno sempre vissuto, mentre a est si riversano gli europei in fuga dalla carestia, illusi di aver trovato la salvezza. Thomas McNulty ha solo quindici anni quando, rimasto orfano, decide di tentare la sua fortuna lontano dall'Irlanda e approda sulle coste americane. Qui Thomas incontra per caso John Cole che ha all'incirca la sua stessa età e i suoi stessi problemi. È simpatia immediata. Con un colpo di fortuna, i due trovano lavoro in un saloon: ripuliti ed elegantemente vestiti da donna, dovranno ballare con i minatori regalando loro un po' di femminilità in un postaccio di frontiera in cui il gentil sesso è merce rara. Ma la vita è impietosa e, quando i loro visi e corpi cominciano a tradire la realtà, Thomas e John devono inventarsi qualcos'altro. Stavolta, per guadagnarsi la pagnotta, si arruolano nell'esercito. Finiscono cosí in mezzo alle praterie, carnefici riluttanti nella guerra massacrante contro gli indiani. Anche Winona è una vittima innocente di questa guerra sanguinosa: rimasta sola al mondo, ritrova in John e Thomas quello che piú assomiglia a un paio di genitori. A legare lo strano trio un amore fuori dal comune, che ha il sapore di una promessa di libertà. Ma allo scoppio di una nuova guerra, quella civile, anche se ormai sono passati a un'occupazione totalmente diversa, Thomas e John non vogliono abbandonare i vecchi amici e si riuniscono a loro indossando l'uniforme blu dell'Unione. Assistono ancora a violenze, ingiustizie e orrori indicibili: la strada da percorrere sembra lunga e tortuosa, i nemici innumerevoli, l'elenco di avventure tutto da scrivere. Thomas racconta quello che vive e vede in prima persona, colorando di amore e umanità l'orizzonte di quei giorni che sembrano senza fine.