mercoledì 22 giugno 2016

Recensione - "Piangi pure" di Lidia Ravera

Ben ritrovati amici lettori!

Oggi vi parlo di un romanzo scoperto per caso, e si, è brutto a dirsi ma io quest' autrice non la conoscevo!!! Mi perdonate? Dai può capitare....Ecco le mie impressioni su Piangi pure di Lidia Ravera edito da Bompiani pag. 366.



Sinossi: Iris ha 79 anni, una figlia intelligentissima e antipatica, che parla esclusivamente con Dio, e una nipote bellissima e ignorante, che trae vantaggio dalle passioni degli uomini. Vive sola ed è in ottima salute, ma quando, per risolvere una decorosa miseria ormai intollerabile, vende la nuda proprietà della casa in cui abita, incomincia a pensare alla morte. È perché ha scommesso sulla sua aspettativa di vita? Lo chiede a Carlo, lo psicoanalista che lavora al pianterreno e, da tre anni, prende il caffè con lei al bar di fronte. Carlo è una buona conoscenza, una consuetudine, quasi un amico. È lui che le consiglia di tenere un diario per contenere e disinnescare quei sintomi minacciosi, Iris esegue. Prima è cauta, racconta le sue paure per dominarle. Ma poi finisce per raccontare anche altro. E si scopre innamorata di Carlo. Anche questo è un sintomo, ma siamo portati a pensare che sia sintomo di una malattia giovanile. È così? Esiste una scadenza per l'eros, un inverno del nostro desiderio? Oppure è uno dei tanti stereotipi che ci obbligano a rinunciare alla vita? Contro ogni previsione Iris e Carlo vivranno la loro storia d'amore, impareranno a guardarsi l'un l'altra, e a guardare il tratto di strada che devono ancora percorrere, approfittando della luce più suggestiva. Quella del tramonto. Con "Piangi pure" Lidia Ravera racconta una storia struggente in cui l'età avanzata dei protagonisti diventa l'occasione per un rinnovato inno alla vita.


Il mio pensiero:


"Ma ...tu gli piaci? chiese, non potendosi trattenere e volendo comunque cancellare quel quadro penoso.

"Ti sembra strano vero? disse Iris, dolcemente. "Sembra strano anche a me. Mi è sembrato strano da subito. Eppure...pare proprio di si. Ancora oggi gliel' ho chiesto...Sai che cosa mi ha risposto? Il bambino non è oggetto d' amore perché è bello, è bello perché è oggetto d' amore."


Ho acquistato questo romanzo su consiglio del mio gruppo di lettura "Cuore di Libro" organizzato presso la mia libreria di fiducia. Devo ammetterlo non conoscevo nè l' autrice (che invece è stata elogiata dalle mie colleghe per i suoi precedenti, detto da loro, "Porci con le ali" divenne un vero e proprio libro-culto nei lontani anni settanta, ma io ahimè non ero ancora nata!!!), nè il romanzo (stranamente mi era sfuggito!). Quindi, non sapendo cosa aspettarmi la curiosità ha preso il sopravvento e messe da parte le altre letture mi sono buttata a capofitto tra le sue pagine.

Inizio a leggere le prime righe e... chi mi sono trovata davanti? Iris De Santis, una signora anziana di "appena" 79 anni che ha venduto il proprio appartamento in cui abitava dal 1966 con la nuda proprietà. Già da queste prime informazioni mi sono detta - una storia diversa dalle solite...vediamo un pò cosa riserva... - . Poche battute e la signora Iris mi ha conquistata! 

Il romanzo inizia sotto forma di diario, la voce narrante è quella di Iris che in prima persona ci racconta della sua vita, ma attenzione, niente di sdolcinato, scontato, banale, noioso troverete nei suoi pensieri. Attraverso l' utilizzo di questa forma, Lidia Ravera ci rende partecipe di ogni singolo pensiero che passa per la mente della protagonista. Entrare in simbiosi con Iris è semplicissimo, il suo diario ci permette di intrufolarci nella sua vita passata, attuale e futura senza filtri. I pensieri scorrono veloci come un fiume in piena, sono stata travolta dalla sua storia che ha un qualcosa di unico, speciale, reale.


Al consueto orario e al tavolino del solito bar, da tre anni Iris sorseggia il suo caffè o l' aperitivo con l' amico psicanalista C. Col tempo si scopre innamorata di Carlo, di qualche anno più giovane di lei (forse quattro), sposato con Annalisa, senza figli e MALATO! Avete capito bene, malato terminale!!! 

Accanto all' evolversi del suo amore, Iris ci racconta anche del suo trascorso. Il matrimonio con Antonio, una figlia Alice abbandonata per seguire un grande amore intenso ma destinato a durare poco e infine il suo "costretto" ritorno in famiglia. Insomma, il quadro di una donna fuori dal comune, determinata, coraggiosa, a tratti ironica nei suoi racconti ed estremamente lucida nelle sue decisioni. Questa è Iris De Santis!



beautiful:


"Il viso piccolo, i capelli bianchi raccolti nella treccia a cui non so rinunciare, un reticolo di rughe superficiali, come crepe su una vecchia tazza, di quelle che non hai il coraggio di buttare via, perché un tempo, quando ogni tazza aveva ancora il suo piattino, quella tazza era parte di un servizio quasi pregiato..."





La scelta da parte dell' autrice di far slittare dalla prima persona alla terza la voce narrante mi è piaciuta! Il romanzo appare diviso in due parti, nella prima la narrazione sotto forma di diario mi ha permesso di sentirmi accanto a Iris, quasi come se fossimo nella stessa stanza sedute vicine su un divano e mi stesse raccontando la sua storia, mentre nella seconda parte, ho avuto l' impressione di stare da sola su quello stesso divano e assistere attraverso una vetro lo scorrere della storia di Iris e Carlo, immagini di un amore puro. Non so se mi sono spiegata...

Cosa ci racconta Piangi pure? Un amore tra due persone che seppur lontani dagli anni dell' adolescenza sono comunque in grado di vivere un amore unico. Mi viene da dire "diverso", è meraviglioso leggere la dedizione di Iris e l' amore sconfinato di Carlo, consapevole che il tempo a sua disposizione è ormai troppo poco. Vivere ogni singola emozione giorno dopo giorno, innamorarsi dell' "amore" nel senso più profondo e puro del termine, questo è Piangi pure.

Un romanzo che consiglio assolutamente a tutti, giovani e non, non fatevi bloccare dalla malinconia e dal velo di tristezza che queste pagine trasudano, il tutto è raccontato adottando un linguaggio elegante e raffinato, ogni singola parola è accuratamente scelta e non mancano le infinite frasi da sottolineare.  Un libro da leggere con la matita tra le dita!!! 

Il romanzo si conclude con queste due paroline, "piangi pure", il perché lo lascio scoprire a voi...buona lettura!!!


VOTO: QUATTRO ROSE


domenica 19 giugno 2016

Oggi vi parlo di..."Non siamo più noi stessi" di Thomas Matthew

Buona domenica lettori incantati!

Quale Neri Pozza ha rapito la mia attenzione? Ecco la nuova edizione rilegata di Non siamo più noi stessi di Thomas Matthew per celebrare l' arrivo dell' autore in Italia in occasione della serata per il 70° anniversario della fondazione della Neri Pozza. Non siamo più noi stessi è uno di quei romanzi che non passa inosservato, non solo per il numero elevato di pagine ma anche per una trama niente male!


DAL 23 GIUGNO IN LIBRERIA


"Matthew Thomas ci regala uno dei romanzi più schietti e toccanti sul rapporto tra un malato che ha perso identità e ricordi e la persona che se ne prende cura." Livia Manera - Corriere della Sera


Non siamo più noi stessi

Titolo: Non siamo più noi stessi

Autore: Matthew Thomas

Editore: Neri Pozza

Pagine: 741

Prezzo: 14,50 euro


Sinossi

Non siamo più noi stessi racconta la storia struggente di Eileen Tumulty, figlia di immigrati irlandesi del Queens, che da sempre sogna un futuro migliore, lontano dalla madre alcolista e dal padre operaio.Eileen sposa Ed Leary, uno scienziato serio e dai modi gentili che indaga gli effetti degli psicofarmaci sul cervello. Non le ci vuole molto per capire che Ed rinuncia volentieri a un lavoro meglio remunerato, a una casa più grande o a delle amicizie più stimolanti, per dedicarsi anima e corpo alla ricerca e all’insegnamento. Così, dopo la nascita del figlio Connell, Eileen decide che tocca a lei lottare per il benessere della famiglia.
Risparmiando parte del suo salario da infermiera riesce ad aprire un mutuo per una casa a Bronxville, ma proprio quando finalmente il suo sogno sembra avverarsi, la famiglia viene messa a dura prova da un colpo del destino.
È qui che si aprono le pagine più toccanti del romanzo di Matthew Thomas, che ritrae uno dei personaggi femminili riusciti della narrativa contemporanea. La vita vera, coi suoi sogni e le sue disillusioni, i suoi trionfi e le sue cadute, i suoi «misteri della mente e del cuore» (Joshua Ferris), irrompe nella letteratura attraverso la figura di Eileen Tumulty.
Balzata subito ai primi posti della classifica dei bestseller del New York Times, l'opera è stata accolta dalla critica come uno dei libri più belli dell'anno, una storia magnificamente scritta che, attraverso la vita di una coppia alle prese con una sorte crudele che minaccia di cancellare i suoi anni felici, narra delle speranze e dei disincanti, delle promesse mantenute e di quelle accantonate del grande sogno americano.


Matthew Thomas

Matthew Thomas è nato e cresciuto a New York. Laureatosi alla University of Chicago, ha conseguito un Master of Arts in scrittura presso la Johns Hopkins University, e un Master of Fine Arts presso la University of California. Il romanzo Non siamo più noi stessi, entrato nella classifica dei bestseller del New York Times è stato nella rosa dei finalisti per il Center for Fiction First Novel Prize e per il James Taite Black Prize; è stato nella lista preliminare dei candidati al Guardian First Book Award, ha ricevuto una nomination al Folio Prize ed è arrivato tra i finalisti del John Gardner Fiction Book Award. È stato tra i 100 Notable Books del 2014 per il New York Times. Il Washington Post l’ha inserito tra i cinquanta migliori libri di narrativa di quell’anno; Entertainment Weekly tra i migliori dieci; per Esquire è stato tra i cinque libri più importanti del 2014; Publishers Weekly, Barnes & Noble, Amazon e Apple l’hanno considerato uno dei più bei libri dell’anno. E Janet Maslin (New York Times) l’ha inserito tra i suoi dieci libri preferiti.

mercoledì 15 giugno 2016

Una vetrina per chi scrive # 1 - "Il prezzo del domani" di Mirko Valerio

Buon pomeriggio lettori incantati,

con l' arrivo della bella stagione inauguro una nuova rubrica riservata alle "penne" sconosciute o per meglio dire poco note. Una vetrina per chi scrive voglio che diventi appunto "una vetrina" ricca di nuove novità, lontane dal ciclone pubblicitario ma non per questo non meritevoli. Leggete per credere!!!

Inoltre vi invito a visitare questo sito libero volo per scoprire tanti autori e mille storie!!!


"La vita è fatta di scelte, nessuno può sottrarsi. I valori mutano, le amicizie restano. Immortali sono i ricordi e le persone ad essi legati. Un romanzo che vi conquisterà parola dopo parola. "



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Titolo: Il prezzo del domani

Autore: Mirko Valerio

Editore: Casa Editrice Kimerik

Pagine: 552

Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo: 16,00 euro

Il prezzo del domani è il romanzo d' esordio di Mirko Valerio, giovane insegnante di italiano e storia di Montecchio Maggiore (VI), e vi stupirà. Il suo non è un semplice romanzo storico, ma una sorta di macchina del tempo che catapulta il lettore nel Veneto, in particolare nella provincia vicentina, degli anni '30 - '40, fatto di lavoro nei campi, tradizioni, ragazzini vivaci che giocano alle biglie lungo la strada e che si fanno scherzi con l' inchiostro in classe, che giocano a calcio nel campetto vicino alla chiesa e che si imbarazzano a parlare con la ragazzina di cui sono innamorati. Gli stessi che, qualche anno dopo, devono scegliere se partire per il fronte, andando incontro a morte quasi certa, o rifugiarsi sui monti. Se denunciare l' amico d' infanzia, reo di essere ebreo, o nasconderlo. In ogni caso la vita di ciascuno di loro cambia irrimediabilmente. "Scrivere questo romanzo" - spiega Valerio, è stato un lavoro lungo e complesso ma comunque ricco di soddisfazione. 

La storia, si sa, è fatta da uomini e donne, ciascuno con una propria storia da raccontare, con dei propri sentimenti e dei propri sogni, obiettivi da raggiungere e umanità. E' questo ciò che ho voluto trasmettere con il mio romanzo."


Sinossi:Uno scrittore ormai a corto di idee si ritrova con l' auto in panne nel cuore della campagna veneta. Nell' attesa che il guasto venga riparato, incontra un vecchio che, senza un motivo apparente, lo rende partecipe di una vicenda passata, di un intreccio di storie personali che meritano di riaffiorare. Pietro, Matteo, Marco, Lorenzo, Nico e Giovanni sono un gruppo di coetanei nati sul finire degli anni '20. L' 8 settembre del 1943 è uno spartiacque: Pietro lasciando in paese Sofia, la sua ragazza, decide di partire per la montagna come partigiano, seguito da Matteo, forse non del tutto consapevole di ciò che l' aspetta. Marco, invece, prende la decisione opposta e si arruola nella Milizia Repubblicana. Nico preferisce rimanere in paese ad operare per il coordinamento delle varie brigate partigiane. Sui monti incontrano Stella, una ragazza che fa da staffetta e che manifesta da subito un interesse per Pietro. In paese, Enrico, figlio di un pezzo grosso del partito, avvicina Sofia, la ragazza di Pietro. Dopo le prime missioni notturne in pianura, Pietro viene a sapere che in paese girano voci su una relazione tra Sofia ed Enrico e, sconvolto, decide di verificare di persona. 

Nell' estate del 1944 viene assaltata una caserma militare italiana e Pietro e Matteo sono tra i primi ad entrarvi di nascosto. All' alba Nico viene imprigionato insieme ad altre trenta persone, in attesa di essere giustiziati per rappresaglia in seguito alla morte di alcuni soldati tedeschi. Durante l' inverno Stella ha la possibilità di stare con Pietro, ma si accorge che, seppur ferito per il tradimento della sua ragazza, il cuore del ragazzo palpita ancora per Sofia. Così, a malincuore, decide di scendere in pianura a prendere la ragazza. Mentre i tedeschi si ritirano, Pietro e Matteo ritornano al proprio paese ma Enrico, che sta cercando di scappare, blocca Sofia e la costringe a salire in macchina. E un inaspettato colpo di scena muterà per sempre il destino di Pietro, Sofia e Matteo. 

sabato 11 giugno 2016

Serate D' Incanto # 1 - Simona Sparaco e la sua Equazione

Buon sabato pomeriggio cari lettori,

ancora intontita dagli effetti benefici della Sparaco, provo a buttare giù le emozioni della bellissima serata trascorsa lunedì scorso 6 giugno alla Libreria Tasso di Sorrento. Per chi mi segue conosce già il nostro gruppo di lettura, organizzato da Angela, la mia super libraia ( per chi non lo conosce può cliccare qui), la serata di lunedì 6 giugno è stata in parte dedicata alle lettrici di Cuore di Libro. Con la collaborazione di Marianna (una nostra collega lettrice) che ha preparato l' incontro, abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con la nostra amata Simona Sparaco.

Come ho trascorso la giornata di lunedì? Inutile dirlo (chi è una lettrice come me può capirmi!),  un' ansia continua mi ha accompagnato per tutto il giorno, dissolvendosi solo quando mi sono trovata davanti lei, Simona. Una persona meravigliosa, disponibilissima che ha risposto alle nostre mille domande, raccontandoci di lei e deliziandoci  di alcuni aneddoti legati al suo privato. L' incontro era organizzato in modo che ognuna di noi potesse leggere un brano e rivolgerle una domanda. 


Tante curiosità ruotano intorno al romanzo Equazione di un amore (se vi va di leggere la mia recensione cliccate  qui), prima fra tutte lo sapete che diventerà un film? Meraviglioso vedere la nostra Lea e il suo amore tormentato, Giacomo sul grande schermo! Nel parlare di Lea, Simona ci ha confidato che mentre scriveva si è trovata in completa simbiosi con questa figura femminile tanto da considerarla la sua migliore amica, quasi una sorella. Scrivere Equazione di un amore è stata una grande sfida per lei, soprattutto nell' epilogo! Ci ha confidato che quando sta per scrivere il finale di una storia si isola dal mondo, i suoi personaggi, gli unici a tenerla compagnia! 

Inoltre non poteva non disquisire sulla famosa equazione di Dirac, tutto è partito da lì, da due particelle che se interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separate, non possono essere descritte come due entità distinte, perché tutto quello che accade a una continua a influenzare il destino dell' altra. Anche ad anni luce di distanza. L' imput che ha dato origine alla sua "equazione"!

Durante la nostra chiacchierata tanti sono stati i temi affrontati. Ha parlato di maternità, collegandosi al suo precedente romanzo Nessuno sa di noi e qui la domanda era d' obbligo! Per chi lo ha letto sa che le emozioni che trasudano dalle pagine di Nessuno sa di noi ( qui la mia recensione) sono così reali che non ho saputo resistere nel chiederle se fosse autobiografico. La Sparaco molto gentilmente ha risposto che non è la sua storia, anche se lei ha vissuto in prima persona un dolore simile. Inoltre ha aggiunto che è molto legata a questa storia per l' enorme solidarietà femminile che ha riscontrato, molte donne immedesimandosi in Luce hanno trovato la forza di guardare avanti e affrontare altre gravidanze! 

Si è parlato anche di bullismo, tema molto a cuore alla nostra scrittrice e anche qui ci ha aperto il suo cuore raccontandoci un breve episodio legato alla sua infanzia.

L' amore, in tutte le sue sfaccettature, elemento centrale de Equazione di un amore, è stato analizzato ampiamente. Abbiamo avuto modo di approfondire e conoscere meglio ogni singolo personaggio, Lea, in primis, Giacomo e Vittorio, due uomini affascinanti a modo loro e molto diversi. 

Una bella notizia per gli amanti della Sparaco, sta lavorando alla stesura di un nuovo romanzo, ma su questo non ha potuto anticiparci nulla!!! 

La sua scrittrice italiana preferita? La Mazzantini, e io, che ho letto solo Non ti muovere mi sono promessa di leggere i suoi libri. La serata si è conclusa in pizzeria, dove tra una una fetta di pizza e un bicchiere di birra la magia della Sparaco a continuato a stregare le mie colleghe!!!Ahahahah!


Eccomi mentre leggo il brano da me scelto.

"Ci sono amori che aprono spazi e altri che quegli spazi li riempiono. Amori che spalancano finistre, facendo entrare il vento, la pioggia, la neve; e altri che si preoccupano solo di proteggere, ti tenere al riparo dalle intemperie. Giacomo era stato uno di quegli amori dolorosi, da porte aperte e mai chiuse. Era colato negli interstizi delle mattonelle, nelle crepe dei muri, non con l' intento di colmare o livellare, piuttosto con la voracità di un' infiltrazione. Eppure, il loro era stato un legame indissolubile, di quelli che si nutrono nell' oscurità dei ricordi."


E dopo la foto ricordo non potevo non farmi autografare i suoi romanzi, Equazione di un amore e Se chiudi gli occhi, purtroppo Nessuno sa di noi è sul mio kindle!!!



E dopo questa bellissima serata, torno a casa con il cuore ricco di emozioni, un mega sorriso stampato sul viso e con un immenso e sconfinato amore per i libri, perché grazie alle storie che leggo, non solo non mi sento mai sola, ma mi hanno permesso anche di incontrare persone uniche (mi riferisco alle mie amiche blogger e alle amiche del gruppo di lettura), ma soprattutto incontrare lei/lui che dà vita a queste storie è qualcosa di unico! Scoprire quali retroscena nasconde la stesura di un romanzo è un valore aggiunto, confidenze che custodirò gelosamente! 

Amici lettori vi abbraccio tutti e alla prossima avventura!


domenica 5 giugno 2016

Recensione - Nessuno sa di noi di Simona Sparaco

Buona serata lettori incantati,

ho finito da alcuni giorni Nessuno sa di noi di Simona Sparaco edito da Giunti, pag. 256. Un romanzo di quelli che lasciano il segno, nel bene o nel male. Vi lascio il mio pensiero in attesa di incontrare personalmente l' autrice domani sera alla presentazione de Equazione di un amore nella libreria del mio paese.



Sinossi: Quando Luce e Pietro si recano in ambulatorio per fare una delle ultime ecografie prima del parto, sono al settimo cielo. Pietro indossa persino il maglione portafortuna, quello tutto sfilacciato a scacchi verdi e blu delle grandi occasioni. Ci sono voluti anni per arrivare fin qui, anni di calcoli esasperanti con calendario alla mano, di "sesso a comando", di attese col cuore in gola smentite in un minuto. Non appena sul monitor appare il piccolo Lorenzo, però, il sorriso della ginecologa si spegne di colpo. Lorenzo è troppo "corto". Ha qualcosa che non va. Comincia così il viaggio di una coppia nella nebbia di una realtà sconosciuta. Luce e Pietro sono chiamati a prendere una decisione irrevocabile, che cambierà per sempre la loro vita e quella di chi gli sta intorno. Qual è la cosa giusta quando tutte le strade li conducono a un vicolo cieco? E l'amore fino a che punto potrà salvarli? "Nessuno sa di noi" è la storia della nostra fragilità. Di un mondo che si lacera come carta velina e di un grande amore che tenta in ogni modo di ricomporlo.


Il mio pensiero:


"La maternità è uno spartiacque inevitabile nell' universo femminile, non bastano libri o manuali per coglierne le sfumature, scioglierne i nodi. Ma sull' aborto terapeutico quanto e cosa è già stato scritto?


Trovare le parole giuste per descrivere "Nessuno sa di noi" penso sia impossibile! La complessità del tema trattato e il timore di dire qualcosa che possa turbare la sensibilità di chi legge questa recensione sono i motivi principali per il quale ho atteso qualche giorno prima di esprimere un mio personale pensiero. Ho conosciuto la penna della Sparaco con Equazione di un amore (recensione qui), dove la sua sensibilità nel descrivere i personaggi e la capacità di trascinarmi in un turbine di emozioni mi ha coinvolta a tal punto da spingermi subito a buttarmi nuovamente tra le pagine di un' altra sua fatica. Perché ho scelto Nessuno sa di noi? Perché parla di maternità, o meglio di una maternità negata e io, da madre ho voluto "farmi del male" ..., la Sparaco attraverso le sue parole mi ha invitato a riflettere...


Luce e Pietro sono una coppia come tante, desiderosi di diventare genitori ma inconsapevoli che essere genitori significa anche assumersi la  responsabilità di scelte che possano cambiare il corso della vita, soprattutto quella di coppia. Il romanzo è scritto in prima persona, è la voce di Luce a fare prigioniera la nostra anima, a sollevare mille domande, mille dubbi e mille perché. Assistiamo all' evolversi di una coppia. Il concepimento e la gioia di scoprire di aspettare un bambino trasportano Luce e Pietro in un mondo idilliaco. Iniziano a fantasticare, a guardare al futuro in trepida attesa di una nascita, decidono il nome da dare al loro piccolo, che chiameranno Lorenzo. 


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Da mamma non si possono assolutamente dimenticare quei preziosi minuti trascorsi nello studio ginecologico dove una sonda ci permetteva di ascoltare per pochi attimi il battito del cuore di una vita che giorno dopo giorno cresceva dentro di noi, anzi è più coretto dire si impossessava del nostro corpo. Per Luce quei preziosi minuti diventano il suo peggiore degli incubi! La Sparaco ha usato la sua penna come una bacchetta magica è decide di spezzare l' incantesimo e far vivere ai due protagonisti ciò che non augurerei a nessuno...

Un' ecografia fatta a gravidanza inoltrata evidenzia una grave malattia del bambino: displasia scheletrica, una rara forma di nanismo. Alla ventinovesima settimana di gestazione tutti i sogni di Luce si frantumano come un vetro in mille pezzi! Una scelta, quella dell' aborto a scopo terapeutico da far venire i brividi. Cosa avrei fatto a posto di Luce? Cosa avreste fatto voi? Impossibile trovare una risposta, certe situazioni bisogna viverle!!! 

Come può sopravvivere l' amore di una coppia davanti ad un aborto? Luce ha bisogno di metabolizzare il dolore, si chiude nel suo guscio fatto da mille sensi di colpa, cercando a tutti i costi di trovare uno appiglio, una ragione per andare avanti. Desiderosa di ricevere attenzioni dal suo compagno, si rifugia in un mondo virtuale, ovvero in una chat tutta al femminile, dove si parla di aborto, ci si confronta e ci si conforta a vicenda dispensando consigli e tanta solidarietà. Luce trova così il suo rifugio, la sua ancora di salvezza...

La Sparaco è stata coraggiosa, ha affrontato un tema molto sensibile, ricco di tabù e punti di vista diversi. Parlarne è importante, stare vicino a tutte le donne che purtroppo hanno vissuto esperienze simili, dar loro coraggio ad affrontare il futuro senza sentirsi colpevoli può essere un grande aiuto! Le cose succedono è basta! 

"Nessuno sa di noi" è stata una lettura a "singhiozzi", non sono riuscita a leggerla tutto d' un fiato, avevo bisogno delle mie pause, di assorbire la spietatezza del racconto. Le parole come le lame di un coltello ti lacerano la pelle e il dolore di Luce è tutto percepito.

Giudicare un romanzo del genere non è semplice, è la prima volta che mi trovo in difficoltà nell' esprimere un voto numerico. Per questo motivo ho deciso di dare due voti, uno per la tematica e lo stile narrativo, e l' altro per i personaggi. Devo ammettere, che nonostante l' immenso dolore sopportato da Luce, non sono riuscita ad avere empatia con il suo personaggio. Come può una donna farsi pilotare completamente dal proprio compagno in una scelta così importante? Questo è l' unico appunto che mi sento da fare, per il resto ognuno è libero di esprimere la propria opinione sull' argomento!

Lo consiglio? Gran bella domanda! Sicuramente ne sconsiglio la lettura a donne in gravidanza, per evitare ansie inutili, ma lo consiglio, invece a chi vuole approcciarsi ad un tema impegnativo e complesso attraverso le confidenze di una donna.

Una narrazione, lineare, profonda e spietata ci avvicina all' aborto, (una parola che mette terrore solo a pronunciarla), Nessuno sa di noi, nessuno può capire realmente il dolore di una madre alla perdita del proprio figlio...


"E' dalle madri che sempre partiamo, ed è alle madri che sempre torniamo, una volta concluso il viaggio."


TEMATICA E STILE NARRATIVO: CINQUE ROSE

PERSONAGGI: TRE ROSE E MEZZO