Buon pomeriggio lettori incantati,
dopo aver passato una settimana a scegliere la mia prossima lettura, indecisa se leggere un classico o un romanzo contemporaneo (alla fine la scelta è caduta su la grande Jane Austen con Ragione e Sentimento), e in attesa del postino che sembra si sia smarrito tra le strade del mio paese (ahahaha), ho navigato molto per la rete in cerca di letture appetitose, ho letto recensioni e appuntato tanti bei consigli librosi. Ecco, il romanzo di cui oggi voglio parlarvi mi è stato consigliato da una mia amica del gruppo di lettura.
Sinceramente non lo conoscevo, quindi come mi è stata riferita la segnalazione sono subito corsa a documentarmi e in realtà ho riscontrato molti pareri positivi ma allo stesso tempo anche sentimenti contrastanti. E' stato definito, crudo, spiazzante, inquietante e spietato ma anche sconvolgente, emozionante e strepitoso! Giustificato il mio interesse, condivido con voi la sinossi!!! Buona lettura!
«Una prosa di perfetta, innaturale secchezza, una prosa che ha l'andatura di una marionetta omicida».
Giorgio Manganelli
AGOTA KRISTOF
Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Pagine: 384
Prezzo: 13,00 euro
Sinossi: «Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell'Est, ma né l'Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell'ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una "vecchia strega" sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un'anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l'altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele».

Scrittrice ungherese. Nel 1956 è spettatrice dell’invasione del suo paese da parte dei carri armati sovietici. Fuggita con la famiglia in Svizzera, trova un impiego presso una fabbrica di orologi. Comincia a scrivere nella sua lingua di adozione, il francese, prima testi per il teatro, poi romanzi che la impongono all’attenzione del grande pubblico: Il grande quaderno (1987), La prova (1990), La terza menzogna (1992) – che nella traduzione italiana confluiscono a formare La trilogia della città di K (1998) – in cui le storie parallele di due gemelli, Klaus e Lucas, si dipanano in un labirinto di disperazione morale e bruciante dolcezza, sullo sfondo di una guerra divoratrice.
Anche nelle opere successive (Ieri, 1995; L’analfabeta, 2004; Dove sei Mathias?, 2006) la sua prosa scarna e tagliente scandisce i battiti di un mondo allucinato e crudele, consegnando al lettore una testimonianza impietosa, venata di dolente nostalgia.
Tra gli ultimi libri pubblicati in Italia, la raccolta di racconti La vendetta (Einaudi 2005).(dall'Enciclopedia della Letteratura Garzanti)
Allora cosa ne pensate? Questo romanzo ha stuzzicato almeno un po' di curiosità, il giusto che basta per correre in libreria e acquistarlo? Se qualcuno di voi l'ha già letto scrivetemi nei commenti, voglio conoscere la vostra opinione! Un grosso abbraccio a tutti voi! Rosa