lunedì 7 maggio 2018

Recensione - "La prima ora del giorno" di Anna Martellato

Buon pomeriggio lettori incantati!
Cosa leggete di bello? Avete visto quante belle uscite ci sono questo mese? Povero portafogli è costretto ad essere vuoto... non ci sono speranze!!! Ma ritorniamo a noi, oggi ritorno con la recensione di un libro letto ad aprile di cui ringrazio la casa editrice Giunti per avermi omaggiata di una copia cartacea.


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LA PRIMA ORA DEL GIORNO


ANNA MARTELLATO

Editore: Giunti

Pagine: 298
Prezzo: 18,00 euro
Sinossi: qui


Un romanzo tutto al femminile è l'esordio letterario di Anna Martellato che con "La prima ora del giorno" ha creato il giusto equilibrio tra una realtà storica poca conosciuta e una storia frutto di fantasia. Ciò che mi ha colpita più di ogni altra cosa è la suggestiva ambientazione. Ci troviamo a Rodi, isola greca immersa nel mare blu dell'Egeo, ricca di vissuto e impregnata di tradizioni. Qui nonna Anna ha vissuto la sua infanzia e adolescenza con sua sorella Angela, in una casa benestante circondata dall'affetto della sua tata Merope e da una mamma sfuggente.

"Il sole e il vento non davano mai fastidio nell'isola di Rodi. Accarezzavano la vita che lì trascorreva indolente. In un ritmo lento, orientale. E dove greci, italiani, turchi, armeni cattolici, musulmani ed ebrei vivevano in pace, senza distinzione di lingua, religione o nazionalità"

Nonna Anna rivive il passato raccontandolo a sua nipote Zoe in una camera della casa di riposo Villa Gigli. Tra nonna e nipote vige un forte legame fatto di stima reciproca e solidarietà femminile. Nonna Anna, golosissima di pasticcini alla panna, si perde in lunghi racconti che hanno lo scopo di risollevare l'animo della nipote Zoe e indurla a riflettere su un'importante decisione destinata a cambiarle per sempre la vita.
In "La prima ora del giorno" la storia è smistata su due diversi piani temporali. Gli anni vissuti da nonna Anna a Rodi in procinto del secondo conflitto mondiale e poi sotto la dominazione tedesca, e quelli inerenti ai nostri giorni con la frenetica e solitaria vita di Zoe.
Ecco, è appunto il personaggio Zoe a non avermi convinta del tutto. Ho provato un certo astio nei suoi confronti, soprattutto nel modo in cui decide di gestire la sua vita che proprio non sono riuscita a provare empatia per lei. Invece, la parte storica ambientata a Rodi l'ho apprezzata molto di più. Ho perfettamente immaginato quest'isola in mezzo all'Egeo, le sue case con il tetto piano rivestite di bianco abbellite da fiori dai mille colori e il profumo dei piatti tipici greci. Ma i ricordi di nonna Anna ci trascinano nello specifico nel periodo buio della guerra, in particolare lei racconta dei giorni che seguirono l'8 settembre 1943 e il 30 giugno 1944. Le vite di nonna Anna e di Zoe si accavallano in un susseguirsi di flashback accompagnati da una prosa molto scorrevole e semplice. 

Anna Martellano ha voluto ripercorrere il vissuto della sua famiglia attraverso i ricordi di nonna Anna scomparsa nel 2011, specificando nei ringraziamenti che oltre alle accurate ricerche storiche necessarie a ricostruire la storia di Rodi del 1943-1944, ha magistralmente affiancato alle parti romanzate aneddoti personali. 
"La prima ora del giorno" è un romanzo che anche se non eccella nel racconto in sè possiede un punto forte che è la veridicità dei fatti essendo in parte una storia vera. Ma nonostante tutto non sono riuscita a estrapolare entusiasmo nella lettura se non per alcuni capitoli. Come ho detto poco sopra tra le due protagoniste ho riscontrato un notevole dislivello empatico che ha purtroppo influito sul giudizio finale. 
"La prima ora del giorno" è un romanzo all'apparenza delizioso ma che sotto sotto cela tanta malinconia perché i ricordi ci fanno andare indietro nel tempo ma non ci allontanano dal pensiero che la guerra è sempre un qualcosa di tremendamente assurdo. 

5 commenti:

  1. Ciao Rosa, mi è piaciuta molto la tua recensione ma credo che questo libro non faccia per me

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    1. Ciao Chiara! Conoscendo un po' i tuoi gusti letterari penso che questo romanzo non faccia per te! Ma stai tranquilla, la storia è carina ma nulla di eccezionale! Un forte abbraccio Rosa

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Succede spesso anche a me di empatizzare ed apprezzare maggiormente il personaggio e la storia del passato piuttosto che quello del presente, un po' come nel caso di Zoe. La recensione mi è piaciuta molto e hai stuzzicato la mia curiosità :)
    Buone letture, Anna

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    1. Esattamente Anna la storia del passato prevale su quella del presente! Ho amato Rodi e i ricordi di nonna Anna molto di più della vita incasinata di Zoe. Se lo leggi passerò a leggere la tua recensione curiosa del tuo parere! Baci Rosa

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