lunedì 7 marzo 2016

Autori Emergenti 25# - "Beethoven's silence...io sono Irina e sono Elise..." di Sonia Paolini

Buon lunedì amici lettori,

avete trascorso un felice weekend? Vi siete riposati? Io ho terminato il romanzo della Gamberale, Adesso, in settimana pubblico la recensione!

Ritorna la mia amata rubrica dedicata agli autori emergenti, e la protagonista di oggi è Sonia Paolino con Beethoven' s silence...io sono Irina e sono Elise...

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Titolo: Beethoven' s silence...io sono Irina e sono Elise...

Autore: Sonia Paolini

Editore: Lettere Animate

Genere: romanzo rosa, narrativa contemporanea

Pagine: 362

Prezzo: 1,99 euro

Data di pubblicazione: 13 gennaio 2016


Sinossi: Due colleghi psicologi e amici di lunga data ideano un progetto che vede protagonisti due loro pazienti, diversi in tutto ma uniti dalla profonda sofferenza che li ha segnati e inaspettatamente dalla musica classica. Il desiderio della giovane Irina, martire di violenze e abusi, di vivere l' esistenza di una comune adolescente si fonderà con la speranza di Philippe di superare il rimorso di aver permesso che la moglie e il figlio, vittime della sua effimera esistenza, morissero. 

Faranno da cornice ai loro desideri e speranze l' energia della dottoressa Jean La Mot che considera il suo operato una missione, la determinazione e il coraggio di Etienne, deciso a percorrere la lunga strada che dista dal proprio cuore a quello della ragazza che ama e l' ossessione di Pierre Danton, un efferato criminale, di riavere accanto a sè la sua donna. Ogni parte del progetto è studiata nei minimi dettagli, niente andrà storto o forse niente andrà per il verso giusto...


ESTRATTO


"Cosa dovrei dirle secondo lei? Dovrei dirle di voltare pagina, di ricominciare, lasciandosi tutto alle spalle, di fare finta di non essere stata violentata a soli nove anni da tre depravati, di non aver perso entrambi i genitori, di non essere stata nuovamente violentata poco tempo fa, di non aver subito abusi per quasi due anni da un uomo adulto, oltretutto un criminale, dovrei dirle di dimenticare che la persona che amava è morta, di non pensare che a breve avrà un figlio, ma senza un compagno che le stia vicino e a solo poco più di diciassette anni? Quelli di Irina non sono avvenimenti che si può consigliare di dimenticare. Non so cosa fare, osservo la sua tristezza e non faccio che comprenderla, non faccio che capire il suo odio, non faccio che riconoscere il rifiuto di vivere come unica conseguenza."

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