venerdì 13 gennaio 2017

Recensione - "Palazzokimbo" di Piera Ventre

Buon pomeriggio lettori incantati, come va?

Prima di accompagnare mia figlia in palestra, vi lascio il mio pensiero su un romanzo di cui bisogna trovare il giusto equilibrio, quattrocentotrentadue pagine di pura napoletanità! Buona lettura!

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Titolo: Palazzokimbo

Autore: Piera Ventre
Editore: Neri Pozza collana Bloom
Pagine: 432
Prezzo: 18,00 euro
Sinossi: qui



"Mia madre è un palazzo di otto piani.
Al suo interno ci sono rampe e rampe di scale. I gradini che conducono agli scantinati non li ho mai percorsi perché, a un certo punto, una porta sbarra il passo e vieta di proseguire oltre..."

Palazzokimbo, chiamato così per via dell'enorme insegna che campeggia sul tetto è il palazzo simbolo di una Napoli di periferia. Un gigante di cemento abitato da una settantina di famiglie distribuite in tre edifici, ciascuno di otto piani. Stella D'Amore chiamata da tutti Stellì vive con la sua famiglia (composta dai nonni paterni, una zia amante dei negozi del Rettifilo e delle canzoni d'amore e un gatto chiamato Otto), all'ottavo piano. A Palazzokimbo abitano anche la Zazzà al quarto piano, una vecchietta che ogni volta che Stella la incrocia sul pianerottolo è convinta che qualcosa di terribile nasconda; la famiglia Piscopo conosciuta per i botti di Capodanno; la signora Parascandolo del terzo piano e poi ci sono le sue amiche Teresa, col fratello disabile e  con una mamma sempre malata e Filomena. La famiglia D'Amore è una comune famiglia degli anni '70, il papà lavora in fabbrica con turni estenuanti mentre la mamma si occupa della casa e dell'educazione delle figlie. Una mamma abbastanza rigida e decisa nelle decisioni. Categorica nell'impedire a sua figlia Stellì' di frequentare l'amica Consiglia, una ragazza dai capelli rossi e dall'anima ribelle etichettata non una buona compagnia, così come non vuole che la sua Stellì parli la lingua proibita, il napoletano. Una mamma sempre presente, dove il suo tempo è scandito dall'alternanza delle stagioni, le conserve di pomodoro in estate e i pranzi delle festività natalizie in inverno, e poi le tante superstizioni a cui crede, come il "malocchio" . Mi ha fatto molto sorridere l'episodio di Don Alfrè e i suoi riti. 
Da Palazzokimbo la visuale è sterile, la sopraelevata, la vetreria dove lavora il papà e la striscia di mare che in lontananza si intravede fanno da cornice ai pensieri di Stellì... pensieri prima di una bambina poi di un'adolescente. 
Stella D'Amore è una bambina ancorata alle sue origini, sa essere trasparente quando le circostanze lo richiedono e responsabile quando ce n'è bisogno. Un episodio che mi ha molto colpito è stato quando il nonno inizia ad avvertire i primi sintomi della "vecchiaia", da uomo adulto e di riferimento per la famiglia con l'avanzare dell'età ridiventa un bambino, bisognoso di cure e tanto amore. Stellì, nel suo piccolo comprende il disagio e insieme alla sorella si rimboccano le maniche e aiutano la mamma a prendesi cura del nonno. Questa parte mi ha fatto tanto riflettere. L'importanza della famiglia e del suo sacro ruolo purtroppo tende a sbiadire in una realtà dove la tecnologia prende il sopravvento ed è sempre più difficile stringere veri rapporti umani che invece sono gli unici a formarci, a farci crescere e ad aiutarci ad apprezzare l'altro.  
Ma Palazzokimbo racchiude anche un decennio che ha segnato un po' la storia, l'omicidio di Aldo Moro, il terremoto del'80 e la storia dei ragazzi del Circeo cadono come un fulmine a ciel sereno nella vita della famiglia D'Amore. L'autrice ha intrecciato la quotidinarietà di una comune famiglia ad episodi di cronaca vera, il tutto condito da simpatici proverbi in napoletano che strappano qualche sorriso.

Stella D'Amore è la voce narrante di una storia tanto realistica quanto bizzarra. Attraverso i modi di fare della famiglia D'Amore abbiamo modo di conoscere una Napoli "verace", la vera Napoli, quella di cui i mass-media e i giornalisti neanche immaginano. Perché Napoli non è solo spazzatura ma è anche e soprattutto VITA! Ai piedi del Vesuvio si dipana una città dai mille colori, strade vicoli e viuzze che pullulano di persone, venditori ambulanti che animano i mercati rionali, altarini pieni di lumini che caratterizzano i vicoli più anfratti e i ragazzi che si rincorrono nei cortili per sfuggire all'alfa dell'estate e sempre pronti a fare delle marachelle. Ognuno custodisce gelosamente un sogno, ognuno di loro ha il proprio bagaglio di vissuto, ma tutti saranno pronti ad accoglierti e farti sentire uno di loro. Napoli è così, ti ingloba, complice una cultura antica, legata a superstizioni e tradizioni tramandate da generazioni a generazioni.

Leggere Palazzokimbo è come tuffarsi in una realtà che "in realtà" non è molto lontana dai giorni nostri. Lo stile adottato dall'autrice è raffinato, elegante e ricercato quasi stona con la storia che racconta. Una prosa che emerge prepotentemente e dona al romanzo un tratto distintivo unico.
Palazzokimbo è la "Storia" non una storia. Le sue pagine vanno centellinate per poter cogliere il succo, polposo, sublime, concentrato, dolce e amaro di ritagli di vita vissuta alle pendici di un vulcano dormiente. 

E MEZZO

4 commenti:

  1. Ciao Rosa, ho ordinato questo romanzo in biblioteca dopo averlo visto sul tuo blog e appena arriverà lo leggerò perchè mi sembra molto bello, anche se non sono napoletana ;-)

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    1. Ciao Ariel, il romanzo è molto bello, l'unica pecca è la mancanza di colpi di scena. Mi sono trovata molto in difficoltà questa volta a dare un voto, ero completamente combattuta dalla bellezza della storia da una parte e dalla sua lentezza dall'altra. E' un romanzo che non coinvolge per i colpi di scena ma ti cattura appunto per questa sua mancanza. Non so se sono stata chiara, comunque aspetto un tuo parere per un confronto. A presto!

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  2. Nel mio diario di bordo al ritorno dalle vacanze campane avevo proprio descritto Napoli come un luogo magico, che non è solo rifiuti. Desiderosa di tornarci presto e altrettanto di leggere il libro. La famiglia D'Amore, quale meravigliosa trovata, sono ansiosa di fare la sua conoscenza. Un abbraccio amica :-)

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    1. Sono sicura che questo libro ti piacerà! Leggilo al più presto sono ansiosa di avere un confronto con te!

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