giovedì 5 aprile 2018

Recensione - "Un ragazzo normale" di Lorenzo Marone

Buongiorno amici lettori! Oggi vi lascio in compagnia di un altro bel romanzo, sono strafelice di poterlo dire e orgogliosa della mia città Napoli che ho ritrovato in ogni riga di questa meravigliosa storia.

Il 22 febbraio è uscito in libreria il quarto romanzo di Lorenzo Marone, "Un ragazzo normale", edito da Feltrinelli. Sono solita correre in libreria mentre questa volta non è stato così...perché? Insomma, avevo una pila infinita di libri da leggere in attesa sulla mia scrivania e poi ho letto tante recensioni contrastanti che mi confondevano le idee. Ora, reduce dall'esperienza di Milano di non andare mai più alle presentazioni senza aver letto prima il libro, ho scombussolato tutti i miei piani librosi e ho fatto la conoscenza di Mimì. Una corsa contro il tempo per andare preparata all'incontro con Marone presso la libreria del mio paese, la Libreria Tasso.




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"UN RAGAZZO NORMALE"


LORENZO MARONE

Editore: Feltrinelli Editore

Pagine: 278
Prezzo: 16,50

Sinossi: Mimì, dodici anni, occhiali, parlantina da sapientone e la fissa per i fumetti, gli astronauti e Karate Kid, abita in uno stabile del Vomero, a Napoli, dove suo padre lavora come portiere. Passa le giornate sul marciapiede insieme al suo migliore amico Sasà, un piccolo scugnizzo, o nel bilocale che condivide con i genitori, la sorella adolescente e i nonni. Nel 1985, l'anno in cui tutto cambia, Mimì si sta esercitando nella trasmissione del pensiero, architetta piani per riuscire a comprarsi un costume da Spiderman e cerca il modo di attaccare bottone con Viola convincendola a portare da mangiare a Morla, la tartaruga che vive sul grande balcone all'ultimo piano. Ma, soprattutto, conosce Giancarlo, il suo supereroe. Che, al posto della Batmobile, ha una Mehari verde. Che non vola né sposta montagne, ma scrive. E che come armi ha un'agenda e una biro, con cui si batte per sconfiggere il male. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de «Il Mattino» che cadrà vittima della camorra proprio quell'anno e davanti a quel palazzo. Nei mesi precedenti al 23 settembre, il giorno in cui il giovane giornalista verrà ucciso, e nel piccolo mondo circoscritto dello stabile del Vomero (trenta piastrelle di portineria che proteggono e soffocano al tempo stesso), Mimì diventa grande. E scopre l'importanza dell'amicizia e dei legami veri, i palpiti del primo amore, il valore salvifico delle storie e delle parole. Perché i supereroi forse non esistono, ma il ricordo delle persone speciali e le loro piccole grandi azioni restano.


Ho iniziato a leggere "Un ragazzo Normale" ancora con Luce (protagonista di Magari domani resto) impressa nel cuore. Ora non avevo per nulla idea di cosa aspettarmi, l'unica certezza erano l'inconfondibile stile di Marone, le sue frasi ad effetto e quella sottile ironia che contraddistingue tutti i suoi romanzi. 

Il romanzo inizia parlandoci di Mimì da adulto che ritorna a Napoli nel quartiere o meglio nel palazzo dove è nato e dove ha vissuto gli anni più significativi della sua vita per visitare un appartamento messo in vendita.

"Le case disabitate le riconosci subito, hanno addosso il profumo dell'abbandono. Si, sono la muffa e la polvere ad arrivare per prime alle narici, ma subito dopo i più attenti si accorgeranno anche di quella zaffata antica pregna di vita vissuta, di ricordi."

In realtà Mimì non deve acquistare nulla, ha solo la necessità di gettare l'ancora e crogiolarsi nella malinconia e lasciarsi sopraffare dai mille ricordi. Ora ipotizzate di vedere un film e pigiare il tasto rewind, ecco...io ho immaginato proprio questo con la vita di Mimì, una sequenza di eventi emozionanti, unici, veri che scorrono a ritroso!
Napoli 1985, la prima neve in città, una spruzzatina di candidi fiocchi bianchi ricopre ogni cosa mentre lo sguardo meravigliato di un ragazzino si affaccia sul mondo. Mimì, il protagonista de "Un ragazzo normale", ha dodici anni, vive al Vomero in un bilocale al piano terra che divide con la mamma Loredana, il papà Rosario, la sorella maggiore Bea, il nonno Gennaro e la nonna Maria. La famiglia Russo, umile, dignitosa e "attaccata" alle tradizioni, trascina il lettore nella realtà di una città che negli anni che precedono l'ondata tecnologica ci riserva ancora aneddoti di vita quotidiana genuini e spensierati. Mimì, il nostro interlocutore, in prima persona si racconta, ci parla del suo fascino verso la lingua italiana tanto da spingerlo a sfogliare il vocabolario alla ricerca di parole più assurde da sfoggiare con amici e parenti, ci coinvolge nella sua passione verso i libri e in particolar modo per i fumetti, ci rende partecipe delle sue bizzarre fissazioni come quella di collezionare i manifesti dei defunti o quella incentrata sulla continua ricerca di un vero supereroe. Mimì, nato in una famiglia povera da genitori non acculturati fa fatica ad imporre la sua personalità "fuori dal comune", ma grazie all'amicizia con colui che lui stesso reputerà un supereroe diventerà un uomo, il ragazzino ingenuo che scorrazzava tra i vicoli del suo quartiere con un paio di scarpe da ginnastica consumate e un Super Santos sotto il braccio in compagnia del suo migliore amico Sasà, lascerà il posto ad un adulto consapevole che la vita, soprattutto in una città come Napoli è tutt'altra!
Ma Lorenzo Marone non ha solo narrato la storia di Mimì, ha genialmente affiancato al protagonista la figura di Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino ucciso dalla camorra a soli 26 anni. Giancarlo Siani nel romanzo incarna la figura del supereroe agli occhi del giovane Mimì, una guida e un esempio da seguire. Ma ci tengo a precisare che "Un ragazzo normale" non è un libro su Giancarlo Siani, ma un libro con Giancarlo come lo stesso autore puntualizza nell'epilogo. 

Avrei tante cose da dire su l'ultima fatica di Lorenzo Marone, ma il resto voglio farlo scoprire a voi se avrete la fortuna di imbattervi in queste righe. L'autore con il suo stile al limite dell'ironia, frizzante ricco di  frasi da sottolineare per poi rileggere crea un rapporto empatico con i suoi personaggi e ci fa innamorare della storia. Prima Cesare, poi Erri, penultima Luce ed infine Mimì con il suo supereroe, ci descrive una Napoli dalle mille contraddizioni, dai mille colori e odori. Il dialetto, presente anche in questo ultimo romanzo, sottolinea i tratti inconfondibili di una prosa che nella sua eleganza ci regala storie velate di malinconia, piene di vita vissuta e ricca di sfumature che solo Napoli nella sua unicità può concedersi.
Negli anni ottanta avevo appena un paio di anni ma i proverbi che il nonno Gennaro elargisce e le figure di contorno come donna Concetta, il salumiere o ancora il senzatetto Matthias ho avuto l'impressione di vederli, forse perché Napoli è ancora piena ti tutto questo e tanto ancora!

"Perché alla fine di quella terribile e magnifica estate capii che gli unici superpoteri a disposizione di noi poveri umani sono i rapporti che riusciamo a costruirci, gli amori, le amicizie, gli affetti. Sono la qualità di queste relazioni a fare la differenza fra chi è  super e chi, forse, lo è un po' meno."

15 commenti:

  1. Un libro sul quale ci eravamo già confrontate condividendo le stesse opinioni, che aggiungere? Non ci resta che aspettare il prossimo libro di Lorenzo e il prossimo protagonista di cui innamorarci. :) Baci!

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    1. E' vero Stefania non ci resta che aspettare! Sono contenta di averlo letto complice anche il tuo entusiasmo. Per me è il suo più bello anche se con Marone è impossibile decretare il migliore perché ogni suo libro è una storia a sé! Baci!

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    2. Concordo: il suo più bello! ❤

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  2. La storia è sicuramente coinvolgente e la tua bella recensione espone i tanti motivi per cui sarebbe opportuno leggere questo romanzo. Io amo Napoli e le cicatrici che la rendono una città complessa ma dal fascino indiscusso. Mi piacerebbe leggere questo romanzo :)

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    1. Se ami Napoli allora devi leggerlo! Ogni pagina di questo romanzo è impregnata di napoletanità, io ho ritrovato tanto della mia città di quegli anni. Anche la figura dei nonni di Mimì mi ricordavano i miei, i proverbi in napoletano e le tradizioni. Anche se Mimì con la sua personalità fuori dal normale può apparire stonato per la sua età, il contesto sociale che lo circonda ( Marone lo descrive perfettamente come è in realtà), mi ha molto emozionato. Lo consiglio con tutto il cuore! Baci

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  3. Ho letto parecchie recensioni su queste libro e devo dire che mi incuriosisce . Ti saprò dire.
    Complimenti per la recensione.

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    1. Ciao Laura anche io ho letto tante recensioni e ho voluto farmi un'opinione tutta mia. Leggilo e fammi sapere, il bello della lettura è questo, condividere e confrontarsi anche magari con pensieri diversi. Baci Rosa.

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  4. Ciao Rosa, di Marone ho apprezzato molto "Magari domani resto" e leggerò di sicuro anche questo suo romanzo! Complimenti per la bella recensione :-)

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    1. Graziee Ariel! Se hai amato Luce in "Magari domani resto" amerai sicuramente anche Mimì! Come ho detto nei commenti precedenti mi sono molto immedesimata nel contesto sociale descritto che ho sentito questo romanzo ancora più vivo degli altri. Sono curiosa di leggere il tuo parere. Baci.

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    1. Grazie a te che ci regali sempre storie uniche! Aspetto impaziente il prossimo!

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  6. Io purtroppo non ho ancora letto nulla di quest'autore, ma quest'anno non mancherò ☺

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    1. Gresiiii devi assolutamente rimediare tutti molto belli! Poi mi fai sapere! Baci

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  7. Cara Rosa, bellissime parole!
    Spero di leggerlo il prossimo mese, a questo punto sono curiosa di farmi una mia idea. Bacio

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    1. Si ho visto che sarà una delle tue prossime letture e io come sempre non vedo l'ora di leggerti e sono anche sicura che ti piacerà tantissimo!!!!

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