mercoledì 13 giugno 2018

Recensione - "La cura dell'acqua salata" di Antonella Ossorio

Ben ritrovati amici incantati!

Dopo una pausa forzata dovuta ai mille impegni di fine anno scolastico finalmente ho qualche ora da dedicare al mio angolino virtuale. Il nuovo romanzo della Ossorio, "La cura dell'acqua salata" è un regalo che mi è stato fatto da una mia carissima amica per il mio compleanno. Un colpo di fulmine libresco al primo sguardo complice una cover bellissima e una trama particolare che mi ha tanto incuriosito...e poi...vi lascio il mio pensiero per scoprirne di più! Buona lettura!


La cura dell'acqua salata

LA CURA DELL'ACQUA SALATA


di ANTONELLA OSSORIO

Editore: Neri Pozza

Pagine: 304
Prezzo: 17,00 euro
Data di pubblicazione: 22 febbraio 2018
Sinossi: qui


Antonella Ossorio prima di dedicarsi alla narrativa contemporanea ha scritto molti libri per ragazzi. La sua innata creatività e bravura sono palesi in questa ultima opera. "La cura dell'acqua salata" è una lettura "magica", una storia nella storia il cui filo conduttore è appunto l'acqua salata e i suoi superstiziosi poteri terapeutici. Questo non è un romanzo semplice da recensire in quanto la particolare struttura narrativa necessita dei giusti tempi, una volta terminata la lettura, per assimilare il tutto, raccogliere le strane sensazioni che provoca, racimolare le idee, fare un punto della situazione...insomma solo dopo averlo completamente assorbito nelle sue mille sfaccettature si tirano le somme e può essere giudicato. Almeno, questo è quello che è capitato a me!!!

La narrazione si svolge su due diversi piani temporali, un'inconsueta vicenda si verifica nel lontano 1766, mentre l'altra storia si svolge nella metà del novecento. Entrambe sono unite dalla superstizione che vede protagonista un "sapo gallego", ovvero una elaborata collana d'oro con pendente in filigrana, chiamato così per l'affinità tra la superficie scabra del gioiello e la pelle del rospo. Il "sapo gallego" è un oggetto tipico della Galizia, desiderato e sfoggiato sul costume tradizionale dalle donne  dell'epoca.
Brais Barriero è un bravo orefice, lui l'ideatore del "sapo", lui l'artefice di tramandare nel corso dei secoli una "superstizione" legata al possesso dell'oggetto in questione che vedrà colpiti solo i primogeniti maschi. La storia di Brais Barriero ambientata nel 1766 ci illustra l'origine del "sapo" e del suo arrivo a Napoli, perché infatti la successiva storia vede protagonista la città partenopea. Brais Barriero è costretto ad imbarcarsi e il suo mirabolante viaggio, che lo vede fuggire dalla sua terra natia verso l'ignoto è molto suggestivo. Sulla nave, il "sapo" e la paura di perderlo e quindi l'inammissibilità di staccarsi dall'oggetto lo tormenta e ...l'acqua salata fungerà da cura. 
Enzo, l'altro protagonista, è invece all'oscuro della scomoda eredità che colpisce la sua famiglia da secoli e che sta per essere tramandata a lui appunto come primogenito maschio. Ci troviamo a Napoli ben due abbondanti secoli dopo e il "sapo" continua a fremere e pulsare nell'anima del suo possessore. In questo contesto entrano in gioco anche le figure femminili,  la mamma Carolina e la sorella Spina, razionali spettatrici di una assurda illusione. La loro lucidità mentale avrà un ruolo determinante all'interno dell'intera storia.

"La cura dell'acqua salata" è un romanzo singolare e suggestivo che induce il lettore a calarsi necessariamente nella storia per estrapolarne ogni variazione legata appunto al mistero del "sapo". Se si riesce a interagire con ciò che l'autrice vuole trasmetterci viene naturale sbrogliare l'intera matassa che invece risulterà complessa nel caso in cui involontariamente perdiamo qualche passaggio, rischiando di perderci nelle varie vicissitudini. Dico questo, perché oltre alla fitta narrazione ricca di eventi, la Ossorio adotta un stile linguistico molto ricercato, elegante e vocativo. "La cura dell'acqua salata" non è assolutamente un romanzo da leggere tutto d'un fiato ma ha bisogno dei suoi tempi e come ho detto all'inizio della recensione, anche a lettura finita difficilmente riusciamo a uscire dalla storia, che ci sia piaciuta o meno. Potere della magia? Non lo so, fatto sta che non mi sento di consigliarlo a tutti. Purtroppo non sono riuscita a cogliere l'essenza di alcuni passaggi e solo grazie al confronto con una mia cara amica (Luciaaa sei tu!) alla fine l'ho apprezzato ma l'incantesimo non ci è stato. 

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