AUTORI EMERGENTI 14 # - Giochi di Ombre di Giovanna Evangelista
Toc-toc ci siete? Come state? Oggi lunedì, ci aspetta un' altra settimana di lavoro e per me l' ultima con i bimbi a casa, infatti il 14 riaprono le scuole, le mie letture riprenderanno il loro ritmo (spero di leggere tutti i libri che ho tralasciato quest' estate) e di avere più tempo da dedicare al blog!!!!
Siete curiosi di conoscere la scrittrice esordiente di questa settimana? Bene, mettetevi comodi, vi consiglio un thriller da leggere tutto d' un fiato!!!
Vi presento Giovanna Evangelista, 19 anni, viene da Napoli ed ha conseguito la maturità classica presso il Liceo Classico Giuseppe Garibaldi, attualmente in attesa di frequentare l' università. E' stata per due anni direttore del giornalino scolastico e per uno si è occupata della gestione della biblioteca.
Appassionata di lettura fin da giovanissima, ha scritto il suo primo "libro" a 10 anni, ma scrive e illustra storie da quando a imparato a farlo. Tra le sue più grandi passioni, oltre la scrittura, ci sono il nuoto e il rapper americano Eminem.
Liam è un giovane studente fuori sede che nasconde un inquietante segreto: nei suoi incubi appare una donna senza volto che gli sussurra sempre le stesse parole. Questi incubi sono un tormento per lui; gli si presentano ogni notte, sempre uguali, da quando era bambino. Ormai, dopo vent' anni, Liam ha imparato a conviverci, credendosi pazzo. Non sa che, una sera come le altre, un' inquietante verità inizierà a prender forma, rivelando un passato che doveva restare nascosto.
Estratto
Una mano bianca, morbida e affusolata emerse dalla manica rossa e si alzò verso il suo viso. Gli sfiorò la guancia, lasciando dietro di sé una sensazione di gelo. Lui non si mosse, non vi riuscì. Sott' occhio risplendeva lo smalto vermiglio che le baciava le unghie.
Seppe cosa stava per accadere. Non doveva alzare lo sguardo, per nulla al mondo avrebbe dovuto farlo.
Avrebbe voluto parlare, ma era paralizzato. Chi sei? Continuava a chiederle nella sua testa, accorato, sperando che lei potesse sentirlo. Al contempo però era consapevole che non avrebbe ricevuto risposta.
Quelle parole non pronunciate danzavano intorno a lui in un eco roboante, ritornandogli alle orecchie come sussurrate dal profondo delle sue viscere e della sua coscienza. E fu allora che la sua testa si sollevò, lentamente, e gli occhi si spalancarono. Non doveva farlo, ma non aveva controllo.
Le tenebre avevano vinto anche quella notte, come tutte le notti.
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