giovedì 11 febbraio 2016

Per San Valentino regala un Neri Pozza!

Ben ritrovati cari lettori,

tra qualche giorno è la festa degli innamorati e noi, innamorati della carta stampata altro che cioccolatini e bigliettini sdolcinati il nostro regalo ideale sono i libri, libri e solo libri, vero?

Il post è dedicato al quella meravigliosa parolina che ci riempie la vita, "l' amore". Ho selezionato per voi alcuni titoli tutti rigorosamente Neri Pozza! Scopriamoli insieme!


Risultati immagini per concerto di una sera d'estate senza poeta libro immagine

Titolo: Concerto di una sera d' estate senza poeta

Autore: Modick Klaus

Pagine: 240

Sinossi: All’inizio del secolo scorso a Worpswede, nel nord della Germania, si erge una dimora che, con le pareti bianche e le finestre chiare, spicca fra le tante fattorie tozze e cupe della regione. È circondata di rose e, soprattutto, di betulle e si chiama perciò Barkenhoff, la casa delle betulle. Dal tetto fino alle cantine, non c’è stanza né oggetto dell’edificio che non sia stato elaborato o modellato dal suo creatore: Heinrich Vogeler, il «principe azzurro di Worpswede», il re dello Jugendstil, lo stile nuovo che ha elevato ad arte l’ornamento;  un giovane uomo che si aggira nelle campagne intorno alla casa in completo da bohémien Biedermeier, con tanto di colletto rialzato e fazzoletto da collo, cilindro e bastone da passeggio. 

Vera e propria opera d’arte totale, Barkenhoff ha attratto presso di sé i maggiori artisti e letterati dell’epoca. Tra tutti,  il poeta unito da un intenso sodalizio spirituale con Vogeler: Rainer Maria Rilke, il giovane bohémien che ha dato del filo da torcere a tutti a Worpswede, andandosene in giro con la camicia fuori dai pantaloni e declamando versi nella sua stanza, mentre picchiava sull’assito i suoi stivali rossi a ritmo indolente e irregolare. 
Invitato per l’Esposizione d’arte della Germania nordoccidentale, Vogeler è in partenza per Berlino, dove si presenterà nel suo travestimento da «principe azzurro di Worpswede». E la granduchessa o il granduca, con indosso l’uniforme di gala, gli consegneranno la Gran medaglia d’oro per l’arte e la scienza per il suo Concerto, un quadro celebrato da un esperto come un inno sonoro alla pace della sera, un momento di festa, di gioia di vivere meditativa. 
L’esperto non sa che l’opera rappresenta per Vogeler l’esatto opposto: una tragica assenza e un fallimento. La tragica assenza è quella di Rilke. Il poeta, nel dipinto, avrebbe dovuto sedere fra Paula e Clara, là dove si è seduto quando è comparso per la prima volta al Barkenhoff, un genio enigmatico e precoce le cui parole e sguardi facevano struggere le due donne. Il posto, invece, è vuoto, in un’opera che sancisce deliberatamente la fine del sodalizio tra un artista e un poeta che non si limitava a poetare. 
Il fallimento è quello dell’intera famiglia del Barkenhoff, la comunità di artisti  
andata in pezzi quando le dolci parole del poeta,  per il quale le donne erano amanti o, nella migliore delle ipotesi, muse, sono improvvisamente apparse solo come vuote ideologie, prediche di un ciarlatano.
Magnifico romanzo sull’origine di uno dei quadri più noti dell’inizio del secolo scorso e su una delle esperienze artistiche più originali del Novecento, Concerto di una sera d’estate senza poeta illumina un’epoca di grandi passioni e amori.


Immagine 3

Titolo: L' ufficiale dei matrimoni

Autore: Capella Anthony

Pagine: 445

Sinossi: Nel 1943 il capitano James Gould, del Field Security Service, il servizio di spionaggio britannico, arriva a Napoli a bordo di un grosso camion. Conosce un po' di italiano, avendo trascorso diverse settimane a seguire gli insegnamenti di un conte toscano dall'aria funerea che gli ha fatto leggere Dante ad alta voce. Per l'intelligence britannica può dunque egregiamente svolgere il suo compito di "ufficiale dei matrimoni", di soldato, cioè, incaricato di verificare che le "fidanzate" dei suoi commilitoni desiderose di trasformarsi in "mogli" siano "idonee" e di "buon carattere", vale a dire che non siano prostitute. Gould è un giovanissimo capitano di scarsa esperienza nel commercio col mondo. Ha appena ricevuto una lettera in cui Jane, la sua fidanzata, l'ha piantato per un aviatore polacco in grado di darle, ha osato dire, quello che le mancava. Inesperto e, tuttavia, deciso a onorare la sua missione, il capitano si ritrova catapultato nella Napoli del '43. Un giorno il capitano viene raggiunto dalla telefonata di un suo pari italiano che gli annuncia che dalle parti di Boscotrecase, un paese situato nella campagna attorno alla città, è stato avvistato un carro armato tedesco. James Gould accorre per imbattersi nella più strabiliante delle scoperte: il carro armato è guidato da un'affascinante giovane donna dai lunghi capelli neri, intenzionata a trasformarlo nel trattore che le è stato trafugato dalle truppe d'occupazione...


Immagine 5

Titolo: Lingua d' amore

Autore: Sidhwa Bapsi

Pagine: 222

Sinossi: Zareen è orgogliosa d'essere una parsi e di abitare in una fiorente metropoli con otto milioni di abitanti, qual è Lahore, in Pakistan. Certo, è arduo vivere in un paese in perenne conflitto con un altro. Durante la famigerata guerra dei Diciassette Giorni tra Pakistan e India - era il 1965 e il pomo della discordia era come sempre il Kashmir - mentre le granate esplodevano a soli diciotto chilometri di distanza, Zareen fu costretta a prendere le sue bambine e a raggiungere Rawalpindi. Duecentottanta chilometri percorsi in otto ore. Grazie alle preghiere rivolte a Sarosh Ejud, l'Angelo del successo zoroastriano che protegge l'umanità, lei, Feroza, la figlia maggiore, e Parizad, la minore, giunsero a Pindi sane e salve. Ora, però, più di bombe, granate e colpi di cannone, qualcosa di inaspettato, crudele, insensato sta per sconvolgere l'esistenza di Zareen: sua figlia Feroza, che soggiorna da un paio d'anni a Denver, negli Stati Uniti, sta per sposare un non-parsi, un americano figlio di genitori ebrei, un ragazzo con gli occhi azzurri, i capelli lunghi e dei frivoli colpi di sole. Vi può essere disgrazia maggiore di una figlia che non avrà più accesso al Tempio del Fuoco? E che sarà espulsa dalla comunità, come succede a ogni ragazza parsi che sceglie un marito di altra nazionalità? ...



Immagine 6

Titolo: Non siamo più noi stessi

Autore: Matthew Thomas

Pagine: 640

Sinossi: Non siamo più noi stessi racconta la storia struggente di Eileen Tumulty, figlia di immigrati irlandesi del Queens, che da sempre sogna un futuro migliore, lontano dalla madre alcolista e dal padre operaio. Eileen sposa Ed Leary, uno scienziato serio e dai modi gentili che indaga gli effetti degli psicofarmaci sul cervello. Non le ci vuole molto per capire che Ed rinuncia volentieri a un lavoro meglio remunerato, a una casa più grande o a delle amicizie più stimolanti, per dedicarsi anima e corpo alla ricerca e all’insegnamento. Così, dopo la nascita del figlio Connell, Eileen decide che tocca a lei lottare per il benessere della famiglia. Risparmiando parte del suo salario da infermiera riesce ad aprire un mutuo per una casa a Bronxville, ma proprio quando finalmente il suo sogno sembra avverarsi, la famiglia viene messa a dura prova da un colpo del destino. Ed è qui che si aprono le pagine più straordinarie del romanzo di Matthew Thomas. Eileen Tumulty – come Oliver Kitteridge – è un personaggio che il lettore non dimenticherà mai. Balzato subito ai primi posti della classifica dei bestseller del New York Times, il romanzo d’esordio di Matthew Thomas è un magnifico affresco che ripercorre la vita di una coppia alle prese, dapprima, con il Grande sogno americano e, poi, con una malattia crudele che sembra voler cancellare i loro anni felici. Incensato dalla critica come uno dei libri più belli dell’anno, è una storia epica, coinvolgente e magnificamente scritta che, mettendo insieme una documentazione sterminata e una scrittura impeccabile, ci parla dei sogni, delle promesse mantenute e di quelle accantonate, e della lotta che ognuno deve compiere ogni giorno per dare un significato alla propria vita.


Immagine 8

Titolo: Amore, cucina e curry

Autore: Morais Richard C.

Pagine: 283

Sinossi: Hassan Haji, secondogenito di sei figli, è nato sopra il ristorante di suo nonno, in Napean Sea Road a Bombay, vent'anni prima che fosse ribattezzata Mumbai. Ed è cresciuto guardando la figura esile di sua nonna che sfrecciava a piedi nudi sul pavimento di terra battuta della cucina, passava svelta le fettine di melanzana nella farina di ceci, dava uno scappellotto al cuoco, gli allungava un croccante di mandorle e rimproverava a gran voce la zia. Tutto nel giro di pochi secondi. E ha capito infine come va il mondo osservando suo padre, il grande Abbas, girare tutto il giorno per il suo locale a Bombay come un produttore di Bollywood, gridando ordini, mollando scappellotti sulla testa degli sciatti camerieri e accogliendo col sorriso sulle labbra gli ospiti. Naturale che quando l'intera famiglia Haji si trasferisce, dopo la tragica scomparsa della madre di Hassan, prima a Londra e poi a Lumière, nel cuore della Francia, sia proprio lui, Hassan, a prendere il posto della nonna Ammi ai fornelli della Maison Mumbai, il ristorante aperto a Villa Dufour dal grande Abbas. Un locale magnifico per gli Haji, con un'imponente insegna a grandi lettere dorate su uno sfondo verde Islam, e la musica tradizionale indostana che riecheggia dagli altoparlanti di fortuna che zio Mayur ha montato in giardino. Peccato che abbia di fronte un albergo a diverse stelle, Le Saule Pleureur, la cui proprietaria, una certa Madame Mallory, sia andata a protestare dal sindaco per la presenza di un bistrò indiano. 


6 commenti:

  1. Amo i Neri Pozza! e direi che mi intrigano tutti (sigh), forse Non siamo più noi stessi un pochino più degli altri!

    RispondiElimina
  2. Io, come Tessa, ho ordinato non siamo più noi stessi! Ciao da lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ragazze!!! Allora "Non siamo più noi stessi" lo prendo anch' io!

      Elimina
  3. Adoro i Neri Pozza, me ne sono segnati un paio. :)

    RispondiElimina
  4. Quanto sono belli i Neri Pozza??? Per San Valentino niente cioccolatini, io mi sono regalata tre libri :-)

    RispondiElimina