martedì 20 ottobre 2015

La trilogia della Ibis - "Diluvio di fuoco" di Ghosh Amitav

Buon martedì cari lettori!!! Oggi da me diluvia, tempo perfetto per rintanarsi in casa, accoccolarsi sul divano con plaid e libro, e voi? Cosa state leggendo di bello? 

Oggi voglio segnalarvi una bella uscita, Diluvio di fuoco di Ghosh Amitav, terzo volume della trilogia della Ibis, seguito di Il fiume dell' oppio e Mare di papaveri.

Perchè ho deciso di parlarvi di quest' uscita? Prima di tutto è un Neri Pozza e io adoro i libri di questa Casa Editrice, in secondo luogo i miei occhi sono stati rapiti dalle bellissime cover, ma poi... vogliamo parlare della storia?

Questi tre volumi sono entrati a pieno diritto nella mia wishlist, mi sono promessa di leggerli, le loro recensioni mi hanno stregata e poi l' ambientazione e la pagina di grande storia che racchiudono meritano assolutamente. Ci troviamo nel lontano '800 a bordo di un veliero, l' Ibis, nelle acque tumultuose dell' Oceano Indiano per combattere la guerra dell' oppio, siete pronti ad intraprendere questo avventuroso e meraviglioso viaggio in compagnia di personaggi unici dalle diverse etnie e ceti sociali? Insomma in questa trilogia c' è di tutto, una lettura intensa, ma soprattutto un viaggio unico!!!

Di seguito vi presenterò le schede tecniche di tutti e tre i romanzi.


I Volume


Risultati immagini per mare di papaveri libro immagine

Titolo: Mare di papaveri

Editore: Neri Pozza, pag. 544

Sinossi: Cuore di questa saga epica, l'Ibis, un veliero che, negli anni Quaranta del XIX secolo, solca le acque tumultuose dell'Oceano Indiano per combattere la guerra dell'oppio, il conflitto che, con il trattato di Nanchino, sancì la definitiva espansione dell'impero britannico nei mercati d'oltremare e che fu scatenato dalla Compagnia delle Indie orientali per rovesciare lo squilibrio della bilancia dei pagamenti tra Gran Bretagna e Cina, favorevole decisamente in quegli anni a quest'ultima. Nel suo avventuroso viaggio, l'Ibis reca a bordo un'umanità davvero straordinaria: marinai, clandestini, braccianti, galeotti, un raja in rovina, una vedova sfuggita alle dure costrizioni del suo clan, uno schiavo americano liberato, un orfano europeo dallo spirito libero. A mano a mano che i legami con le origini si affievoliscono, e i contorni delle vite precedenti sbiadiscono, i passeggeri e i membri dell'equipaggio cominciano a considerare se stessi "fratelli di navigazione".


II VOLUME


Risultati immagini per il fiume dell' oppio libro immagine

Titolo: Il fiume dell' oppio

Editore: Neri Pozza, pag. 586

Sinossi: È il settembre del 1838 quando una terribile burrasca si abbatte sulla Ibis, la goletta a due alberi in viaggio verso Mauritius con il suo carico di "coolie", di "delinquenti". Come un uccello mitologico in balia del vento, con il bompresso come un grande becco e le vele come due enormi ali spiegate, la Ibis resiste miracolosamente alla furia dell'uragano. Nel fracasso della tempesta, tuttavia, tra lampi, tuoni e marosi, una scialuppa si allontana lestamente dalla goletta. È una barca di fuggitivi e a bordo reca due lascari, i leggendari marinai che parlano una lingua tutta loro, e tre coolie che dovrebbero scontare la loro pena a Mauritius: Kalua l'ex lottatore strappato ai campi di papaveri indiani, Ah Fatt, il figlio di un ricco mercante di Bombay e di una donna cinese, Neel, il raja di Raskhali che ha sperperato la sua ricchezza, indebitandosi con i mercanti inglesi e finendo galeotto nella stiva della nave inglese. Qualche giorno dopo attracca a Mauritius un brigantino anch'esso male in arnese dopo una traversata segnata da disgrazie e tragedia: il Redruth di Fitcher Penrose, il cacciatore di piante. A Port Louis, però, Fitcher ha di che rallegrarsi. Nel porto di Mauritius fa, infatti, bella mostra di sé uno dei più venerati orti botanici del mondo in cui hanno prestato la loro opera lo scopritore della buganvillea e quello del pepe nero. Secondo volume della trilogia della Ibis.


III VOLUME 

In libreria dal 22 ottobre


Risultati immagini per diluvio di fuoco libro immagine

Titolo: Diluvio di fuoco

Editore: Neri Pozza, pag. 624

Sinossi: È il 1840 a Canton e l’opera del commissario Lin, inviato dall’Imperatore a porre fine al contrabbando dell’oppio per salvare le terre del Celeste Impero, ha già mutato il volto della città. Dell’antica Fanqui-town, l’enclave straniera, è rimasto poco o nulla. La factory britannica, un tempo l’edificio più affaccendato e grandioso dell’enclave, è chiusa e sbarrata, le verande deserte, le lancette dell’orologio del campanile ferme. I mercanti inglesi sono stati espulsi; non prima, però, d’aver consegnato l’intero carico celato nelle stive delle loro navi. Le confische imperiali cinesi, tuttavia, non passano affatto sotto silenzio a Londra. Troppo importante l’oppio per le casse della regina, e troppo grandi e innumerevoli le opportunità di profitto in quella zona del mondo, per non scatenare una guerra sotto l’insegna della libertà di commercio. Gli uomini della Ibis – ciurma, passeggeri e coolies – si ritrovano nel cuore del conflitto sotto bandiere diverse, a rappresentare le opposte culture, tradizioni, costumi in gioco in quel confronto globale. Convinto che una spedizione britannica, favorita dal denaro dei mercanti, possa non soltanto generare enormi profitti, ma inaugurare anche un nuovo tipo di guerra in cui gli uomini d’affari siano protagonisti a pieno titolo, il proprietario della Ibis, Mr Burnham, spedisce la goletta, carica d’oppio, nelle acque del Mar Cinese Meridionale. E nomina commissario di bordo l’americano Zachary Reid, risoluto nel suo nuovo compito al servizio degli inglesi, ma sempre ossessionato dal ricordo dell’enigmatica Paulette Lambert. Neel, l’ex raja di Raskhali caduto in rovina e artefice di una rocambolesca fuga dalla Ibis in compagnia di un gruppo di detenuti, i famigerati coolies, sceglie, invece, la sponda opposta, e a Canton figura tra gli informatori di rilievo del commissario Lin, e del suo tentativo di dotare la marina del Celeste Impero di imbarcazioni adeguate al confronto con la potente flotta britannica. Perso ogni contatto col padre, Raju, il figlio di Neel, parte alla volta di Canton deciso a ritrovarlo e finisce arruolato come pifferaio nella Bengal Native Infantry, il corpo dei sepoy nelle cui fila milita, orgoglioso e impettito nella sua impeccabile divisa, l’havildar Kesri Singh, fratello di Deeti, la vedova ribelle. Il giovane lascaro Jodu, infine, convertitosi agli insegnamenti del Profeta, decide di combattere dalla parte degli infedeli che adorano idoli e animali piuttosto che di quelli che adorano macchine e bandiere.


Nessun commento:

Posta un commento