venerdì 5 maggio 2017

Recensione - "Svegliare i leoni" di Ayelet Gundar-Goshen

Buon pomeriggio lettori, oggi vi parlo di un romanzo che dire bellissimo è poco, da leggere senza esitare neanche un attimo!

"Svegliare i leoni" è uno di quei romanzi che non avrei mai preso in considerazione se non mi fosse stato consigliato o se non avessi letto pareri positivi a riguardo. In questo caso la Murgia ci ha messo lo zampino perché è proprio grazie ad un suo video postato su facebook che mi sono imbattuta in questa straordinaria storia. Se potessi mi viene quasi voglia di chiamarla e ringraziarla...quanti libri ci facciamo sfuggire per svariati motivi e uno su tutti è la cover!!! Come dire, anche l'occhio vuole la sua parte, ed il mio non sarebbe mai caduto su "Svegliare i leoni" se non ne avessi sentito parlare!




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"Svegliare i leoni"



Ayelet Gundar-Goshen


Casa Editrice: La Giuntina

Pagine: 318
Prezzo: 17,00 euro cartaceo - 9,99 euro ebook
Sinossi:qui




"Svegliare i leoni" è il secondo romanzo scritto da Ayelet Gundar-Goshen, laureata in Psicologia clinica presso l'Università di Tel Aviv, inoltre è attivista del movimento per i diritti civili nel suo paese. I suoi studi hanno notevolmente inciso sulla riuscita del romanzo, infatti l'aspetto psicologico dei protagonisti viene messo ben in risalto offrendo alla narrazione un tocco in più.
Ambientato in Israele, il lettore viene proiettato senza tanti giri di parole in una realtà in contrasto con la nostra. Un clima caldo, afoso quasi soffocante e quel sottile strato di polvere che tende a ricoprire ogni cosa, fanno da sfondo a una luna piena, brillante e potente che predomina sui destini dei protagonisti.



deserto tramonto - Cerca con Google:
"Stava giusto pensando di non aver mai visto una luna più bella, quando ha investito l'uomo. Per un momento, dopo il tonfo, ha pensato ancora alla luna ma poi ha smesso di colpo, come una candela spenta da un soffio."

Il protagonista è Eitan Green, un promettente neurochirurgo, esiliato all'ospedale Soroka di Beer Shiva per essersi rifiutato di assecondare i progetti del suo stimato dottore Zakai, coinvolto in un giro di corruzione. Per questo motivo è costretto a lasciare la caotica città di Tel Aviv per trasferirsi nella periferica Beer Shiva, una città a sud di Israele. Dopo un lungo ed estenuante turno di lavoro, durato ben diciannove ore e terminato alle due di notte, il dottore Eitan decide di tardare ulteriormente il suo ritorno a casa e di dare sfogo alle prestazioni del suo fuoristrada. Una notte mite, una luna che brilla nel cielo come un faro, una canzone nello stereo da sottofondo e... è un attimo e in quell'attimo tutto succede. Eitan avvolto dal buio della notte investe un uomo (un eritreo), un tonfo assordante lo riporta alla realtà! Scende dalla jeep e subito si accorge che le condizioni dell'uomo sono gravissime, con il cranio spaccato non c'è nulla da fare, è destinato a morire. In questo momento Eitan si trova a prendere una delle decisioni più importanti e difficili della sua vita, fuggire o provare a soccorrerlo? Una manciata di secondi, quanto basta per far svegliare i leoni dentro di sè! Eitan fugge, sorprendendosi di se stesso, ritorna alla sua vita o almeno è quello che crede... Il giorno dopo bussa alla porta della sua villetta una donna, alta, magra, occhi luminosi e dai capelli neri, una donna eritrea. Sirkit, è la moglie dell'eritreo investito ed è li sulla soglia della porta porgendo al dottore il suo portafogli. La donna sa e furbamente ha una proposta da fare al medico in cambio del suo silenzio. Ha bisogno di aiuto, o meglio, ha bisogno di un medico per la sua gente. In una vecchia autorimessa nel mezzo del deserto Eitan trascorrerà le sue infinite notti a cucire, ripulire, disinfettare e improvvisare operazioni d'urgenza agli immigrati clandestini. Cosa ne sarà della sua vita? E la sua famiglia? Gli elementi ci sono tutti per incalzare la lettura e lascio a voi la curiosità nel proseguire...

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Ayelet Gundar-Goshen con grande maestria ha plasmato una storia dal forte impatto narrativo. Uno stile ricco, corposo e fluido ha reso possibile trattare un argomento importante, com'è il tema dell'immigrazione, senza appesantire il susseguirsi delle vicende. Il problema dei migranti e il razzismo viene evidenziato attraverso un'accurata indagine psicologica del protagonista. Eitan è logorato dai sensi di colpa verso la sua famiglia, vede che tutto intorno a sè cade a rotoli ma nonostante tutto va dritto per la sua strada, fermo sulla sua decisione fino al punto di dubitare di se stesso. Quasi si spaventa, lui non si immagina una bestia ma si vede così. L'autrice ha tracciato per ogni personaggio un profilo psicologico ben strutturato, di ognuno di loro il lettore ne conosce perfettamente i pensieri e questo è un aspetto che ho molto apprezzato. L'abilità della sua penna sta nell'aver trasportato con maestria e dovizia di particolari sulla carta stampata ogni sfumatura dell'animo umano offrendo un giusto equilibrio tra storia narrata e analisi introspettiva. Inoltre verso la fine il romanzo prende le sembianze di uno psico thriller. Liat, la moglie di Eitan è un'investigatrice e sta indagando sul caso dell'eritreo investito, un giusto incastro tra la parte romanzata e quella investigativa è un altro punto a suo favore. Una concatenazione di eventi si susseguono scatenando nel lettore la voglia di arrivare alla fine, dove ogni tassello troverà il suo posto e offrirà al romanzo una visione straordinaria. Tre le situazioni che ci troviamo a inseguire, Eitan  e la sua "doppia" vita, Liat e la sua indagine sull'eritreo investito ed infine, la storia di Sirkit chiude i romanzo colmando i punti lasciati in sospeso.

"Svegliare i leoni" è un romanzo magnetico, dai forti contenuti e dalla giusta dose di adrenalina, perfetto per chi è in cerca di una lettura diversa, attuale e profonda.

6 commenti:

  1. Dopo una recensione così accurata non posso non segnarlo, ma proprio al volo!
    Negli ultimi giorni ho visto frequentemente la copertina di questo romanzo, senza soffermarmici più di tanto. Ecco perché quando ho adocchiato la tua recensione sono corsa a leggerla :)

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    1. Hai ragione Anna, come ho detto all'inizio del post se non ne avessi sentito parlare probabilmente non lo avrei preso in considerazione! È stata una scoperta e ti consiglio di leggerlo curiosa di sbirciare il tuo pensiero. È veramente un gran bel libro!

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  2. Sai già cosa penso, un libro straordinario, ho avuto il piacere di ascoltare Ayelet e Michela Murgia dal vivo e ne sono rimasta estasiata.

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  3. L'ho terminato ieri notte. Non so, sinceramente dopo un'ottima partenza, per me si è perso un po'. Ora raduno le idee per la recensione e poi torno!

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    1. Non è stato semplice scrivere la recensione, ne mio caso mi sono fatta prendere dalla bellezza della storia e mi sono lasciata scappare anche troppo!!! Sono curiosa di leggerti e confrontarmi con cosa non ti ha convinto! A presto.

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